Giovani vastesi nel mondo: Mariangela Artese, fashion designer a Bilbao

Nuova 'puntata' nella serie di interviste di Nicola D'Adamo su 'NoiVastesi'

Nicola D'Adamo (NoiVastesi)
29/05/2012
Attualità
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Mariangela Artese, classe  1981, laurea in Sociologia, da 3 anni a Bilbao. Ma la sua avventura spagnola  inizia con l’Erasmus nel 2005. Ora si occupa di moda, creando originali collezioni e partecipando a numerose sfilate. A breve l’apertura di un negozio on line. A livello formativo sta seguendo anche un Master di disegno Textil all’Università dei Paesi Baschi.

 

Mariangela, perché hai scelto di trasferirti a Bilbao nei Paesi Baschi?

Tutto cominciò con il Progetto Erasmus, andai a studiare 1 anno a Bilbao, e mi innamorai del posto e della gente. Sono partita senza sapere neanche una parola di spagnolo, all'inizio improvvisavo in tutti i modi dal mimo ad un italiagnolo incomprensibile, poi decisi di frequentare le persone del posto per imparare più velocemente, ed un giorno ascoltando un album dei Sergent Garcia che fino a quel momento non capivo, mi resi conto che finalmente avevo imparato la lingua. A parte il "castigliano" qui si parla anche il basco, l'euskera, che è una lingua antichissima di origine indoeuropea. E'  davvero difficile da capire e finora io ho imparato solo qualche parola. Tornando all’Erasmus, a Bilbao rimasi anche un secondo anno per preparare la tesi. Era il 2006.

 

E dopo che cosa è successo?
Sono tornata alla Sapienza a Roma dove mi sono laureata nel 2007. Dopo poco più di un anno di riflessione sul mio futuro ho deciso di dedicarmi alla mia  vera passione, l'arte. Anche perchè sono cresciuta in un ambiente artisticamente molto stimolante! Nel 2009 decisi di ritornare a Bilbao. Sapevo che era un percorso abbastanza difficile e complicato, e a detta di molti una  pazzia, però mi sono rimboccata le maniche e mi sono buttata nel mondo della moda. All'inizio come autodidatta, creavo per istinto incollando tagliando e cucendo a mano, poi decisi di iscrivermi ad un master di disegno di moda qui a Bilbao all’Università dei Paesi Baschi e mi ritrovai da una linea di soli accessori a confezionare i miei primi vestiti e a fare le mie prime sfilate.

 

Molto impegnativo da parte tua: un lavoro creativo in cui ti occupi di tutto, vero?

Sì, il mio lavoro è abbastanza vario, ho un piccolo laboratorio dove disegno i modelli e gli accessori e il pomeriggio vado ad un Corso di Taglio e Cucito che si chiama Asociacion amigas de la costura in un paesino vicino Bilbao e spesso nel tempo del tragitto con la metro approfitto a pensare e disegnare idee nuove. Poi c'è tutta la parte di marketing, fare le foto per il sito e il catalogo, organizzare le sfilate, pubblicizzarti nei vari blog, trovare negozi, fiere e mercatini dove poter vendere il tuo prodotto. L'anno scorso ho avuto la fortuna di conoscere un giornalista di Vogue Spagna e Sud America, Abrham De Amezaga che decise di scrivere un articolo sulle mie cinte cravatte. A volte torno a casa tardi la sera stanchissima ma sempre felice e  soddisfatta di aver intrapreso questa strada.

 

Mariangela, come nasce un "originale" capo di abbigliamento?
Come dicevo prima, sto frequentando ora anche un corso per imparare a fare i cartamodelli, tagliarli e cucirli. Il processo creativo, l'ispirazione, l'idea viene dalla vita quotidiana, dalle piccole cose, dai viaggi. La mia ultima collezione Il Vestito a due colori è stata concepita un po' a casa in Abruzzo e un po' in un viaggio che ho fatto a marzo a Lisbona. Un giorno parlando con mia madre mi raccontava che ai tempi di mia nonna le donne quando non avevano le possibilita' economiche si confezionavano le gonne con due stoffe diverse, e questo era un etichettamento di povertà. E i colori sono ispirati dal gallo portoghese. Da qui viene l'idea della mia ultima collezione anticrisi in cui vengono usati 2 tipi di stoffe diverse (i colori sono ispirati appunto dal gallo portoghese) e le illustrazioni e le scritte sono una rivendicazione, non dobbiamo vedere sempre la crisi come qualcosa di negativo, questo è il momento di risvegliarsi vivere e lottare per i nostri sogni. Nei momenti di crisi sono nate le migliori invenzioni, diceva Einstein!

 

Da Italiana come ti trovi a Bilbao?

I baschi sono un po' riservati e all'inizio possono sembrare freddi, ma poi si sciolgono e sono persone meravigliose. Da italiana mi trovo benissimo, ancor di piu nel mio campo, dato che l'Italia è vista come la patria della moda. Culturalmente Bilbao è una città molto attiva, si organizzano molti eventi, danza, teatro, festival, è una città ideale per i giovani. Quello che  più mi ha colpito è la determinazione e l'umiltà delle persone: Nel mio lavoro spesso mi relaziono con artisti: fotografi, scenografi, produttori video, musicisti... tutta gente che vale tanto, ma non se ne vanta o non te lo fa pesare. Adesso ho un progetto con dei ragazzi che hanno vinto il Goya quest'anno e mi hanno chiesto di poter utilizzare i miei vestiti per un video di moda. E' un onore collaborare con loro.

 

Quali altri progetti per l'immediato futuro?

Per il momento l'idea è finire il sito ed aprire il mio negozio online www.mariangelartese.com per espandermi anche fuori dall'Italia e  dalla Spagna.

 

Il tuo rapporto con Vasto?

Ogni estate torno a casa per 3 mesi e uno dei miei sogni sarebbe aprire un atelier anche sulla Loggia di Vasto. Però poco a poco.

 

Che messaggio hai per i ragazzi vastesi che si iscrivono all'Università o cercano lavoro?

Un mio consiglio è quello di studiare, perché ti dà un'altra visione della vita, poi non parliamo di quanto è bella la vita universitaria. Viaggiare il più possibile, poi, perché apre la mente e arricchisce l'anima; infine credere e lottare per i propri sogni che possono diventare realtà.

 

Complimenti a Mariangela Artese per la sua carica di entusiasmo e il suo grande ottimismo. Con la sua determinazione sicuramente raggiungerà ambiti traguardi. Ad maiora, Mariangela!

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