L'Italia, nazione antica ma autentica

Giulio Borrelli ospite d'onore per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università delle Tre Età

Cristina Milo
24/11/2011
Attualità
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"L'Italia è un'antica nazione perché la nostra identità è antecedente alla creazione della nazione". E' così che Giulio Borrelli, giornalista del Tg1, ha esordito nel corso del convegno che si è tenuto questo pomeriggio per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università delle Tre Età. Borrelli nel corso del suo intervento ha messo in evidenza la storia d'Italia "come nazione autentica ma incompiuta. Non sono venuto a parlare del Tg1 - ha esordito non senza un pizzico di ironia - si tratta di un convegno di conclusione del centenario dell'Unità d'Italia". L'arrivo di Borrelli è stato la premessa per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università delle Tre Età. Una realtà consolidata sul territorio che è arrivata a contare 550 iscritti. "Quest'anno accademico si è aperto sotto i migliori auspici - ha affermato senza nascondere la gioia la presidente dell'Università delle Tre età di Vasto, Margherita Giove - siamo anche contenti perché c'è stato un abbassamento della fascia di età il che vuol dire che c'è sempre più continuità negli iscritti". Borrelli, abruzzese di nascita, negli anni passati ha anche fondato il "Movimento per Atessa unita. Si tratta - ha spiegato - di un laboratorio politico con caratteristiche del tutto innovative sia nella forma che nei contenuti. L'obiettivo - ha continuato il noto giornalista, uno dei più conosciuti del panorama italiano - è stato quello di mettere insieme le varie fascie di popolazione del paese nell'ottica della partenza dal basso per unire le energie di tutti". Da 'storico' del nostro paese, Borrelli ha definito cos'è il sentimento nazionale. "Per appartenere a una nazione serve un passato comune e la presenza nella sua storia di grandi eroi. Anche in Abruzzo ci sono questi predecessori, questi grandi protagonisti. Oltre a questo - ha continuato Borrelli - c'è anche la necessità di un futuro condiviso e la prospettiva di condivisione deve anche riguardare i sacrifici che vanno compiuti in tal senso". E ancora la consapevolezza che la storia si compie solo a partire dall'unità e un breve accenno alle divisioni che stanno caratterizzando Nord e Sud.

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