Lo sciopero del calcio di serie A tra delusione ed amarezza

Pensieri del vastese Fabio De Filippis

riceviamo e pubblichiamo
29/08/2011
Sport
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Un pensiero in merito all'"eresia appresa in questi giorni dello sciopero del calcio". Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del vastese Fabio De Filippis. "Moltissimi gli argomenti da trattare, poco il tempo e lo spazio a disposizione. Ad oggi sono il responsabile commerciale di un importante gruppo bancario, questo mi permette di avere un costante e continuativo sguardo sul mondo finanziario ed economico, e credetemi, siamo al collassoO totale, per le famiglie, per le aziende e per gli Stati. In mezzo a questo marasma, fatto di sacrifici della povera gente, il mondo del pallone, certamente 'privilegiato', sciopera senza alcun criterio logico e senza alcun rispetto per noi tifosi ed amanti dello sport e del calcio in particolare. Basta, è il momento di dirlo senza troppe remore. Sono stanco di tutto. Basta alla Lega calcio, ridicola e giardino di pochi. Basta ai calciatori, classe viziata ed egoista, vivano come normali operai per un mese, solo un mese, e vediamo se poi torna la voglia di correre dietro ad una palla. Basta alla Figc, federazione vuota di contenuti e che costantemente abbandona le federazioni di sport minori. Vergogna a tutti. Mi ridiano tutti i soldi pagati nei miei 36 anni di vita e passioni volti a seguire un mondo marcio dalla testa ai piedi: calcioscommesse, partite truccate, stadi inadeguati, violenza senza quartiere. Voglio civiltà e rispetto delle regole! Siamo l'Italia, la patria dei Mazzini e dei Garibaldi, dei Verdi e dei Raffaello, dei Leonardo dei Dante e dei Marconi, dei Baggio e degli Abbagnale. Siamo la storia. Roma caput mundi. Parlavamo di arte e filosofia quando gli altri non riuscivano ancora a comunicare tra loro. Recuperiamo credibilità su tutto a livello mondiale. Basta con le vecchie abitudini; a casa persone corrotte e che hanno solo voglia di spartire il quantum. Dentro i giovani. Solo i giovani possono cambiare il mondo. Guardiamo al futuro e recuperiamo la nostra integrità morale abbandonando gli attuali capricci. Cari calciatori, cara Lega, cara Figc, forse non l'avete capito ma avete un ruolo istituzionale e siete da esempio a milioni di bambini che sognano di correre come Fabio Grosso a Berlino nella notte mondiale. Ridateci sogni e dignità o il giocattolo si romperà definitivamente. Siamo l'Italia e vorrei essere fiero di rappresentarla. Chiedo pertanto che per un giorno, solo per un giorno, tutti i tifosi, tutti i cittadini italiani, tutte le persone che sognano un mondo civile, spengano la televisione, non seguano il campionato e vadano a ripulire i parchi e/o le spiagge. Diamo una dimostrazione che nessuno è vitale o necessario. Il business siamo noi!"

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