'Il Parco come freno alle trivelle, rompiamo le scatole ai politici': l'appello da Vasto Marina

Maria Rita D'Orsogna all'incontro in spiaggia: 'Tante mire sulla nostra costa'

Michele Tana
27/05/2011
Attualità
Condividi su:

"C'è spazio per lottare, per contrastare le mire delle compagnie petrolifere che hanno messo gli occhi sulla nostra costa ed il nostro territorio e il Parco Nazionale della Costa Teatina è una 'manna dal cielo' e può rappresentare un netto freno alle trivelle". Maria Rita D'Orsogna, docente dell'Università di Los Angeles e da tempo in prima linea nel fronte che si batte per la difesa dell'ambiente dalle numerose richieste di ricerche ed estrazioni petrolifere, in mare e a terra, è chiara e motivata nel suo intervento. Parla in spiaggia, in uno spazio dell'"oasi della piccola pesca" di Vasto Marina nel corso dell'incontro "Petrolio o Parco", organizzato dalla rete di cittadini ed associazioni che da tempo si interessano al 'destino' di un'ampia fetta di territorio abruzzese. Ad introdurre l'appuntamento c'è Lino Salvatorelli, coordinatore della Costituente per il Parco. La D'Orsogna parte dal recente 'no' del Ministero dell'Ambiente alla richiesta della Petroceltic Italia per un'attività di ricerca petrolifera al largo della riserva naturale di Punta Aderci, ma annuncia - allo stesso tempo - il via libera, dallo stesso dicastero, ad una nuova richiesta che riguarda un tratto di mare più a sud, in direzione delle Isole Tremiti, ma non ad eccessiva distanza da Vasto. Ha quindi ricostruito le varie fasi che interessano le attività petrolifere: primo punto le indagini sismiche, poi il pozzo esplorativo, quindi quello permanente per l'estrazione dell'"oro nero". E riferendosi alla piccola pesca ha sottolineato quelli che potrebbero essere gli effetti deleteri per la fauna marina anche da semplici 'indagini sismiche': "Ho letto e visto le foto dei delfini che arrivano anche da queste parti. Tutto questo potrebbe non esserci più". Pieno appoggio alla realizzazione del Parco: "Con la sua approvazione si avrebbe uno strumento in più ad esempio per avere a maggiore distanza dalla costa, 12 miglia per l'esattezza, eventuali piattaforme. Non è il massimo se pensiamo ai limiti di altri Paesi, Stati Uniti in primis, ma è comunque è meglio di niente". L'appello è accorato: "Dobbiamo fare di tutto per preservare il nostro ambiente e regalare alle future generazioni questo autentico 'patrimonio'. La politica deve fare le sue scelte decisive e penso a quanto avvenne cinquant'anni fa in Sicilia tra Gela e Taormina: la seconda scelse la tutela dell'ambiente ed oggi il risultato è quello che conosciamo. E allora rompiamo le scatole ai politici e lottiamo tutti assieme per questo obiettivo". Lino Salvatorelli, da parte sua, ha ricordato l'iter per la perimetrazione del Parco, il troppo tempo ed i finanziamenti persi per strada e la necessità di addivenire al più presto, e possibilmente con l'azione essenziale degli enti locali, alla definizione dei confini entro il prossimo 30 settembre. "Ogni centimetro di territorio che riusciamo a mettere nel Parco è una fetta di territorio che preserviamo". All'incontro di ieri presenti diversi cittadini e rappresentanti di associazioni. Verso la conclusione dell'incontro la presenza del sindaco Luciano Lapenna. Sottolineata anche la necessità di prendere parte ai referendum del 12 e 13 giugno prossimi.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: