Domenico Molino si ârimette in discussioneâ. Lâultima, tormentata, fase politico-amministrativa, caratterizzata dalla disputa sulle primarie del Pd e dalla sua esclusione dalla Giunta ri-formata dal sindaco Luciano Lapenna, è superata ed il 41enne ex assessore al Bilancio e alle Finanze è pronto a ripresentarsi al giudizio degli elettori vastesi, sempre con il Partito Democratico. âMi candido allâinterno di un partito - dice - che ho contribuito a creare e fondare su Vasto e del quale sono dirigente regionale, riconoscendo la validità dei suoi progetti e programmi a livello non solo locale, ma anche regionale e nazionale. Mi presento ripartendo dallâesperienza passata e dalla necessità di poter dare, da consigliere comunale e da amministratore, quelle risposte e necessità che il cittadino-elettore sottopone allâattenzione di chi si occupa della cosa pubblica. Mi candido con un mio personale progetto, nellâambito di quella che è la proposta del Pd, che si compone di 41 punti, come sono i miei anni, 41 piccole e grandi cose per far sì che Vasto possa essere una città moderna e vivibile. Una cosa su tutte: dare soluzioni immediate, laddove possibili, a quelle che sono le segnalazioni del cittadinoâ. Sul piano politico Molino parla di un centrosinistra âpiù forte rispetto a 5 anni fa, con unâesperienza di governo significativa e con unâapertura ad altri contributi che arrivano da più frontiâ. Una coalizione anche rilanciata dalle recenti primarie. âSono state un passaggio importante le primarie - dice ancora Molino -. Hanno dato ulteriore autorevolezza a chi le ha vinte, il sindaco Luciano Lapenna, e danno grande forza al Pd che credo possa essere il primo partito a Vasto a livello di consensi. Tutto questo è utile a Vasto, ma anche a tutto il territorio, in vista di quelle che saranno le prossime tappe per ridare alla nostra città , la sesta dâAbruzzo - conclude - il ruolo che merita a livello di traino e di punto di riferimento e di modernizzazione di un intero comprensorioâ.