I PARTITI POLITICI E LA 'CASTA' PER D'ALESSANDRO E I GIOVANI 'FANTASMA' EVOCATI DA DI SANTO

Verso il voto a Vasto e commenti

riceviamo e pubblichiamo
13/03/2011
Attualità
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E' un fiorire di interventi e commenti, verso il voto per le prossime comunali a Vasto. Di seguito quelli di Davide D'Alessandro (Alleanza per Vasto) e Teresa Di Santo (Partito Democratico). Scrive D'Alessandro: "Chiedo al cittadino vastese: ehi tu, cittadina o cittadino vastese, tu che sei parte, come me, come la stragrande maggioranza degli abitanti di questa amata città, del Popolo, ti capiterà mai di ricevere l’investitura a Sindaco mentre mangi ostriche e bevi champagne al tavolo di un ristorante, lontano dalla gente come te e come me, lontano dai tuoi e dai miei problemi quotidiani, lontano dall’ansia dei giovani senza lavoro, degli anziani con una pensione da fame, lontano dalle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla terza, non più alla quarta, settimana del mese, lontano dal dibattito aspro e crudo della politica, lontano da chi da anni si batte per scrivere una nuova storia, per rilanciare Vasto, per spiegarti che un’altra politica è possibile, se è al servizio della gente, di te e di me? No, non ti capiterà mai, non mi capiterà mai, non ci capiterà mai. Perché tra noi e loro c’è un mare infinito che ci separa. Noi siamo gente, Popolo, loro sono casta. Noi siamo uomini, loro superuomini. Noi sudiamo candidature e cariche, loro ottengono senza alcun sudore. Però, riflettiamo: i cosiddetti superuomini, i nominati, i favoriti, senza gli uomini non vanno da nessuna parte. È già successo. Può ancora succedere. Perché è il Popolo che decide, che vota. Il Popolo che non ne può più dei soliti accordi. Ricordate la canzone di Jannacci e Rossi? “Do maggiore, la maggiore, la minore, re minore, sol settima, re minore...”. La solita orchestra, i soliti accordi. E in fondo la storia è sempre la stessa. Sta a noi invertirne il corso, farle assumere un’altra piega. Se dentro i partiti ci sono giovani senza midollo, che abbassano il capo e segnano la resa, fuori c’è la gente che osserva, che magari non protesta, che non urla il proprio dissenso, ma è in grado di gridarlo nell’urna, di separare la casta dal Popolo, di respingere la prima e di votare il secondo, la gente come me e come te, la gente, per dirla con Del Prete, che si può incontrare, toccare, rimproverare, mandare a quel paese se non ti soddisfa. Alla casta, invece, puoi mandare una foto o una mail, segnalare il tuo problema e pregare molto il padreterno sperando in una risposta. Della casta e dell’ultracasta si è occupato Stefano Livadiotti in un libro che merita di essere letto e approfondito. Lì, dentro quelle pagine, c’è il mare che ci separa. Lì ci sono le ragioni per continuare a stare con me e con te, cara cittadina e caro cittadino vastese. Per continuare a stare con il Popolo, che non vuole dire più signorsì". L'intervento di Di Santo: "E' sempre più evidente l'egemonia della vecchia politica, del modo vecchio di fare politica! Gli accordi e le ripicche , non l'entusiasmo e la volontà di rinnovare un sistema che è superato nei modi, nei tempi ma soprattutto nelle persone. Quelle persone che non riuscendo ad imporsi impongono, contro tutti e tutto ma impongono. Dov'è la partecipazione democratica nella scelta del candidato sindaco della nostra città da parte dei vari schieramenti politici? I giovani della Pdl e oggi dell'Udc nei confronti dei quali ho grande stima e rispetto, perché preparati, perché da anni dediti ad un progetto, diverso dal mio, ma pur sempre con delle idee, oggi diventano fantasmi! Allora dov'è il vostro coraggio, il nostro coraggio, la voglia di ringiovanire questo paese, di lavorare per le generazioni future e non per quelle trapassate? Dove sono le donne , la lora forza e la loro determinazione, abbiamo bisogno di quote rosa, per non scomparire e di quote celesti perché gli uomini di questa generazione non diventino sempre più fantasmi?"

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