Riordinando in soffitta i vecchi libri impolverati, reperti della mia storia scolastica, mi incontra il mio primo libro di lettura di scuola elementare. Sono catturata, nello sfogliare le pagine, da un breve racconto e dalla sua immagine. Il testo tratta del ruolo, non repressivo, ma educativo, di una importante figura preventiva vicina al cittadino nel fornire un grande contributo alla viabilità ed altrettanto benessere alla cittadinanza: il vigile urbano. Il nostro cinema ne ha visti tanti proiettati sugli schermi interpretati, magistralmente, da importanti attori. Chi non ricorda lâaccomodante contrattare del grande e possente Aldo Fabrizi, nellâattento, ironico e paziente vigile? Ed, ancora, Alberto Sordi nelle vesti dellâisterico, militare, vigile domatore, sul cubo, in piazza Venezia, alle prese con un caotico e frenetico traffico romano, nel pieno boom economico degli anni Sessanta? Il rispolverato racconto ritrae, minuziosamente, lâimmagine di un sorridente ed orgoglioso vigile urbano dallâimpettita divisa e cupolante cappello, munito di fischietto e paletta, allâuscita di scuola. Due aitanti bambini sono poi raffigurati con le cartelle in mano, mentre attraversano la strada sulle strisce pedonali, guidati dalle segnalazioni e indicazioni dellâattento vigile. Il titolo del racconto è âInsieme sulla stradaâ. Immagini di altri tempi. Oggi la presenza rassicurante e familiare del vecchio vigile urbano è garantita, allâuscita e allâentrata dalle scuole, da uomini speciali, muniti di giacche a vento con coprispalle arancioni catarifrangenti con su scritte grigie e palette in mano: i ânonni-vigiliâ. Sono uomini volontari non retribuiti che, raggiunta lâetà pensionabile, ancora idonei ed attivi, donano alla propria comunità parte del proprio tempo libero, svolgendo in essa un ruolo socialmente utile. Sono loro, i ânonni vigiliâ, che garantiscono il servizio di vigilanza, sicurezza e tutela dei nostri figli in prossimità di alcune scuole cittadine. Vere e proprie figure di riferimento che, nel proprio ruolo e nelle proprie competenze, sono utili al fine di prevenire, in collaborazione con la Polizia municipale, il formarsi di fenomeni anomali. Cosa dire di loro? Io ne conosco due che, puntuali come la sveglia sul comodino, sostano in una delle tante zone nevralgiche del traffico mattutino: agli ingressi della scuola media âPaolucciâ e della scuola primaria del plesso âSpataroâ. Spesso, davanti allâingresso del Liceo Classico âLucio Valerio Pudenteâ, resto imbottigliata tra ânonno smileâ e ânonno sprintâ. âNonno smileâ è il signor Carmineantonio Carbonella, di anni 70, solare, sempre allegro e sorridente, presente davanti alla scuola media âPaolucciâ. âNonno sprintâ è il signor Antonio Villarusso, di anni 75, ex aiuto nellâesercito, irremovibile dinanzi alla scuola primaria del plesso âSpataroâ, velocissimo con la sua âpaletta sprintâ, farebbe volare tutti in aria in un istante, pur di vedere la strada libera. Chi accompagna, come me, i propri figli a scuola da quelle parti, li conosce e cerca di evitarli, ma inutilmente, perché solo un nostro grosso ritardo non li vede presenti ai loro posti. Certo, perché sono sempre lì tutte le mattine, con il sole, la pioggia e il vento, puntuali, nella loro pettorina, con la paletta in mano, da ben cinque anni, entrambi presi ad ordinare il traffico. Sono davvero unici e mettono simpaticamente a dura prova il nostro stress, soprattutto nei momenti di ritardo, nei quali vien voglia di... 'metterli sotto!' Scherzi a parte, sono dei positivi esempi da imitare, nonni da ringraziare e, per quanto ci facciano aspettare nei nostri minuti contati, nei quotidiani percorsi in automatico, sono da premiare per il loro attaccamento al lavoro e grande senso civico. A volte, aspettando al volante, penso che potrebbero essere occupati in posti altrettanto preziosi, ma al coperto, più caldi e consoni alla loro età , ma poi mi chiedo: âSe non ci fossero loro, ci sarebbero ancora, davanti alle scuole, i vecchi vigili urbani?â Un frettoloso grazie da una perenne mamma ritardataria.