Le prime anticipazioni da alcune pubblicazioni sul giornale 'Il Taglio Giusto per Vasto', poi la presentazione degli intenti a settembre e ad inizio ottobre la prima assemblea pubblica alla Sala Michelangelo di Palazzo d'Avalos, ora la nascita, ufficiale, del movimento. L'ex assessore regionale Massimo Desiati lancia come movimento il “Progetto per Vasto”. "Una iniziativa 'per' e non 'contro' - dice - Idee, programmi, cose da fare. Un 'Progetto' che indica perché farle e come farle". Sulla strada che conduce alle elezioni della prossima primavera, dunque, ecco Desiati e “Progetto per Vasto”. La sua candidatura a sindaco, seppur non ancora ufficializzata ancora, appare molto verosimile. Desiati, però, in questa fase preferisce parlare di programmi, di metodo e di attenzione a "persone impegnate in una iniziativa aperta al coinvolgimento di chiunque voglia partecipare con proposte indirizzate all’affermazione di nuovi motivi di crescita per Vasto, per la sua economia, per la sua vivibilità, per la sua armoniosa modernizzazione. Un 'Progetto di politica amministrativa". Poi spiega: "L’ambizione è di comporre motivi per una città che tenda a vivere in armonia, in cui le differenti opinioni possano condurre ad una sintesi che sia di soddisfazione per la maggior parte della comunità e non rappresentino la caotica risposta da cui far scaturire la soddisfazione di bisogni egoistici. Obiettivo perseguibile, soprattutto se sostenuto dallo sforzo nel costruire rapporti interpersonali basati sull’educazione, il rispetto, la comprensione e l’esempio. 'Progetto per Vasto' intende confrontare le proprie idee con tutti i partiti, le associazioni ed i gruppi di cittadini che intendano costruire un alternativa alla stagnazione amministrativa della nostra città, in vista delle prossime elezioni comunali. 'Progetto per Vasto - continua - è alla ricerca del giusto equilibrio, affinché sia il desiderio di migliorare a guidare la mano di amministratori e cittadini. E’ sul 'Progetto' che cerchiamo condivisione. Sincera e disinteressata condivisione, oltre le barriere della mediocrità. Se ancora esiste la volontà buona, se c’è chi crede nelle proprie capacità e nella lealtà delle proprie azioni, la città in cui viviamo ne potrà beneficiare, uscendo così - conclude - dal limbo dell’indifferenza".