TERREMOTO POLITICO A CASTELGUIDONE

Francesco Bottone
23/06/2006
Territorio
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Si preannuncia un consiglio comunale infiammato dalle polemiche politiche quello previsto per questa sera (venerdì), alle ore 19, a Castelguidone. Nel corso della seduta odierna infatti il sindaco Mario Cicchillitti dovrà dare ''motivata comunicazione'' al Consiglio in merito alla sua decisione di sollevare dall'incarico di assessore quello che era il suo collaboratore più stretto fino a qualche tempo fa, Roberto Di Stefano. Nelle scorse settimane all'assessore Di Stefano era stato notificato l'atto con il quale il sindaco gli revocava la carica di assessore comunale. Un vero terremoto politico in seno alla maggioranza, perché di questo si tratta, visti i precedenti e duraturi rapporti tra i due esponenti politici. L'attuale sindaco Cicchillitti infatti è stato più volte assessore e addirittura vicesindaco in giunte guidate proprio dall'allora sindaco Di Stefano, un sodalizio politico consolidato da oltre quindici anni di stretta collaborazione. Nel corso della tornata elettorale del 2004 Roberto Di Stefano, sindaco uscente, non ha potuto ricandidarsi alla carica di primo cittadino, per via della legge sul terzo mandato. Il suo apporto all'elezione dell'attuale amministratore tuttavia è stato determinante, infatti l'ormai ex assessore Di Stefano, non solo era capolista della lista collegata al candidato sindaco Cicchillitti, ma è anche risultato il primo degli eletti. Il sindaco Mario Cicchillitti non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito, rinviando alle comunicazioni ufficiali che fornirà questa sera in sede di consiglio. L'ex assessore Di Stefano invece si è detto stupito per l'eclatante decisione del Sindaco e curioso di apprendere le motivazioni ufficiali. ''Su tutti gli atti e le delibere di giunta c'è stata sempre la mia formale adesione, - precisa Roberto Di Stefano - non ho mai espresso un voto contrario alle proposte del Sindaco, né mi sono mai astenuto, infatti tutte le deliberazioni sono state adottate all'unanimità. Il dissenso politico, che pure ho manifestato in qualche occasione, andrebbe, a mio avviso, risolto diversamente, ricomposto all'interno della maggioranza, anche per una forma di rispetto verso gli elettori''.

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