Capita in questi giorni di imbattersi in una âscenaâ molto bella. Quella di tanti bambini seduti a terra, su piazza Lucio Valerio Pudente, che assistono ad uno spettacolo di marionette. Non voglio prestarmi a battute del tipo: âNon sarebbe necessario andare in piazza per vedere marionette esibirsiâ, tuttavia una perplessità sorge quando penso che lo spettacolo tanto caro ai bambini, uno spettacolo tradizionale, oserei dire storico, quello dei burattini del Ferrajolo è stato âallontanatoâ da Vasto. Più volte ho scritto sullâargomento ma ancora mi chiedo e sempre mi chiederò la motivazione per la quale non si è potuto ricollocare il teatrino dei burattini nel luogo, nei fatti, ad esso deputato: piazza Rossetti. Eppure, certe sere questa piazza è desolatamente vuota ed anche quando gli altri luoghi da piazza Diomede a via Adriatica, da piazza Caprioli alla Loggia Amblingh, da piazza Barbacani a piazza San Pietro, sono affollati, piazza Rossetti non è più frequentata come prima. Vedi famiglie di immigrati che occupano le panchine (e le aiuole) e qualche passante che attraversa il luogo per recarsi altrove. Nessun altro. Ciò accade forse, perché lâanimazione è stata spostata in ambienti più piccoli così da far sembrare il centro storico più frequentato? Non credo che ci sia qualcuno così âintelligenteâ che possa aver pensato questo. Allora perché? Il teatrino dei Ferrajolo era un richiamo âsicuroâ per le famiglie ed un sano divertimento per i bambini. Un elemento che teneva in vita, nelle serate estive, una intera piazza. Per me è anche anche la âcustodiaâ di una memoria che va scomparendo. Questâanno abbiamo portato in quella piazza, per la gioia dei bambini, Shrek, direttamente dagli Stati Uniti. Bene, molto bene! Io stesso portai in questa piazza, in occasione di âV for Fumettoâ, il cattivo di Guerre stellari: Dart Fener. Però poi, per piacere, se non diamo spazio anche a âCompagnieâ come i Ferrajolo, non parliamo di âsalvaguardiaâ della nostra cultura e delle nostre tradizioni...