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UNIVERSITA' A VASTO, QUESTIONE DA RIPORTARE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE

Un intervento per riaprire un dibattito sopito

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Vorrei sollevare un tema che mi sta particolarmente a cuore: la questione universitaria. Tutti sappiamo come la Città del Vasto sia stata sede di un diploma universitario affiliato alla facoltà di lingue di Pescara che riusciva a portare in città circa 200 universitari per anno. Purtroppo a seguito della riforma universitaria che aboliva il concetto di diploma universitario e grazie all'incapacità della classe dirigente di far quadrato intorno al corso vastese magari ottenendo l'istituzione di una vera facoltà, Vasto perse un prezioso gioiello. Durante quegli anni cercai in ogni modo di sollevare la questione, proponendo una raccolta firme, cercando l'appoggio di diversi politici, provando a sensibilizzare direttamente il sindaco, ma invano. Non ho mai capito perchè la classe politica vastese, ma anche l'opinione pubblica vastese non abbia mai messo ''in cima alla lista delle cose da fare'' cercare di risolvere la questione universitaria. E' sempre stato un argomento latente (possiamo leggere le parole ''riportare l'università a Vasto'' in qualsiasi programma elettorale delle precedenti amministartive) su cui è sempre mancata a mio avviso la maturità culturale di insistere fortemente. Eppure non tentare di ottenere una facoltà universitaria appare ai miei occhi un suicidio politico di una città che vuole crescere. Le ricadute economiche, culturali e perchè no, di promozione turistica sarebbero praticamente senza limiti. Io rimprovero alla precedente così come all'attuale amministrazione comunale di non cercare di percorrere fortemente e con ogni mezzo a disposizione, la via per portare in città una facoltà universitaria. A malincuore sono costretto a pensare che gli amministratori vastesi non siano stati in grado di comprendere l'enorme patrimonio che Vasto possedeva. Infatti al contrario di altre città consorelle come Lanciano ed Avezzano, Vasto non possiede neppure un comitato pro-Università. Manca proprio il movimento culturale ed economico che sappia spingere gli amministratori a cercare di percorre tutte le vie per il ritorno dell'università, cosi come stanno facendo proprio la città consorelle di cui sopra. Ed i risultati si vedono: Avezzano per esempio ha attivato in convenzione con l'università di Teramo, la sede staccata della facoltà di giurisprudenza. Questo è un tipico esempio di lungimiranza che Vasto dovrebbe quantomeno cercare di copiare. Se l'Università D'Annunzio di Chieti, che percorre una politica molto centralista, non fosse intenzionata ad aprire facoltà a Vasto, si cerchino vie alternative verso altre università oppure verso l'attivazione di una nuova università abruzzese magari in collaborazione con Lanciano e con quelle città che volessero partecipare anche con sforzo economico delle imprenditorie locali. Ho sempre pensato che Vasto potesse essere sede di facoltà di ingegneria, visto che in Abruzzo è presente solo nel capoluogo aquilano e che quindi anche geograficamente la nostra città potesse essere la più indicata ad ospitare una seconda facoltà regionale. Percorrere la via di un ''centro internazionale di studi Rossettiani'' in collaborazione con l'Università D'Annunzio, inoltre, non è sicuramente una strada sbagliata. Ma mi preme sottolineare che bisogna portare questo dibattito in città.
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