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GLI AMARI AUGURI PASQUALI DI UN CASSINTEGRATO ALLA DENSO

Lettera aperta indirizzata al presidente della multinazionale metalmeccanica nipponica

a cura della redazione
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Da un lavoratore della Denso, coinvolto nel provvedimento di cassa integrazione che ha interessato numerosi lavoratori e che ancora ne interessa diversi, riceviamo e pubblichiamo questo intervento, un amaro augurio di Buona Pasqua, rivolto in particolare al presidente della Denso Manufacturing Italia. ''Egregio Signor Presidente, sono io, il solito impiegato monoreddito e padre di famiglia 'cassintegrato'' della Denso San Salvo e Le scrivo perché siamo oramai alle soglie delle festività pasquali e per tradizione dalle nostre parti, si dice, dovremmo essere tutti quanti più buoni. Ricorda la Cassa Integrazione con la quale lo scorso febbraio la Denso ha allontanato un lotto di dipendenti con lo scopo di ripianare le esigue casse aziendali, violentate da una continua emorragia economica? A distanza di due mesi quasi tutto il personale interessato è rientrato, fortunatamente, al lavoro. Perché dico ''quasi''? Ma perché fuori rimaniamo oramai solamente uno sparuto gruppo di impiegati le cui possibilità di rientro (almeno nell'immediato) sembrano essere praticamente prossime allo zero. Sì Signor Presidente, proprio così, vale a dire che sono destinato ancora ad un lungo ''calvario'' di cui ad oggi non si intravede il termine. Ed è per questa ragione che vorrei porgere i miei auguri a: Lei Sig. Presidente, che a detta del mio responsabile ha voluto ''personalmente'' il mio allontanamento dall'azienda. Pur non aderendo alla nostra religione, nella tranquillità della Sua famiglia, in questa Pasqua, pensi per un attimo a coloro ai quali la Denso ha tolto la serenità gettando le loro famiglie nello sconforto. Voi Signori Direttori, che spesso (ci dite) essere ''costretti'' a prendere delle decisioni così dolorose, come quella di mettere fuori un padre di famiglia e sostituirlo con persone provenienti da altri reparti aziendali. Permettetemi di dubitare fortemente sul fatto che queste possano essere state le direttive aziendali (penso, infatti, alla legittimità di un provvedimento simile). Voi colleghi giapponesi, ai quali chiedo il perché, in situazioni drammatiche come questa, non viene chiesto, per ''par condicio'' di condividere con noi italiani il sacrificio, evitando, così, un ulteriore aggravio sulle già traballanti economie dell'azienda. Voi Sindacati, per i quali, ho l'impressione, che ''il baratto'' sia praticamente concluso. Voi forze politiche, che nel prossimo maggio, a San Salvo, scenderete in campo per le elezioni amministrative. Probabilmente in questo periodo sarete molto impegnati nell'organizzazione della imminente campagna elettorale e non potete ''perdere tempo'' dietro ad inezie come questa, ma vi prego di dare un segnale concreto che ci indichi il vostro impegno per la salvaguardia dei nostri posti di lavoro, perché prima ancora di essere lavoratori siamo cittadini. Tutti Voi Cassa Integrati, che state vivendo un momento drammatico come il mio. Ai quali qualcuno ha tolto la dignità in nome di una presunta necessità economica. So che è dura mandare avanti una famiglia senza un salario, ma è importante non ''mollare'', lottare perché i nostri figli abbiano un futuro dignitoso. Tutti gli uomini di buona volontà, perché in un futuro, prevalga la logica del buon senso contro quella del mero interesse economico e si torni a porre l'uomo e la famiglia al centro dell'universo. Tanti auguri a tutti''.
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