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AIDS, MAI ABBASSARE LA GUARDIA

I dati sulla malattia continuano ad essere preoccupanti

a cura della redazione
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Nel periodo dicembre 2005-novembre 2006 i nuovi casi di Aids notificati in Abruzzo sono stati 16. Nello stesso arco di tempo dell'anno precedente i casi di Aids notificati in Abruzzo erano stati 19. L'annuncio è giunto dal XX Congresso dell'Anlaids a Roma sotto la presidenza di Fernando Aiuti (presidente Anlaids Nazionale) e Massimo Ghenzer (presidente Anlaids Lazio). In Italia nel 2006 le nuove infezioni da HIV sono state 3.500-4.000. In pratica i contagi, in Italia, continuano a ritmo di uno ogni due ore. ''E' il prezzo che si paga - avverte l'Anlaids - ad aver abbassato la guardia. La principale fonte di contagio sono i rapporti sessuali. E cresce l'esercito degli ignari cioè di coloro che sono sieropositivi e non lo sanno. Sono tutti quelli che, pur avendo avuto rapporti sessuali a rischio, non fanno il test e scoprono di essere malati solo quando compaiono i primi sintomi di Aids in forma conclamata. E questo avviene dopo sei-sette anni dal contagio. Anni durante i quali hanno continuato ad avere rapporti non protetti''. In Italia nei primi 11 mesi di quest'anno (gennaio-novembre) sono stati notificati 1216 nuovi casi di Aids, dei quali 758 si riferiscono a diagnosi effettuate nel 2006 (primi 11 mesi). I morti per Aids in questo periodo sono stati 160. La regione che, nel periodo dicembre 2005-novembre 2006, ha fatto registrare più casi di Aids notificati è stata la Lombardia (289), seguita dal Lazio (138) e dall'Emilia Romagna (121). Seguono: Sicilia (94), Toscana (81), Piemonte (66), Liguria (58), Veneto (51), Campania (50), Puglia (47), Sardegna (35), Marche (26), Umbria (19), Abruzzo e Calabria (16), Friuli Venezia Giulia (8), Provincia Autonoma di Bolzano (6), Provincia Autonoma di Trento (6), Molise (5), Basilicata (3) e Valle d'Aosta (2). ''Una doccia fredda sui troppo facili entusiasmi che davano come sotto controllo le infezioni da HIV nel nostro Paese - dice Fernando Aiuti -. L'abbassamento della guardia ha avuto drammatiche conseguenze: il numero dei sieropositivi non è calato, anzi ogni anno i nuovi contagi sono tra 3500 e 4000; dopo un calo che aveva lasciato ben sperare c'è una ripresa delle infezioni fra gli omosessuali, in parallelo con la crescita della prostituzione. E sempre più extracomunitari risultano positivi ai test. C'è un altro elemento che preoccupa: la diffusione dell'infezione fra gli insospettabili e cioè coloro che non appartengono a categorie a rischio ma contraggono il virus solo perché occasionalmente hanno avuto rapporti non protetti, magari in un viaggio all'estero. Non sospettano minimamente di essersi infettati e scoprono solo dopo sei-sette anni, con i primi sintomi, di essere malati. Davanti a questo quadro c'è un elemento positivo e cioè che l'Aids, per merito dei farmaci, si sta trasformando in una malattia cronica. A proposito di farmaci, sempre più pazienti si rivelano resistenti alle terapie. E' un grande problema per la ricerca. Un contributo alla soluzione lo ha dato uno studio di un mio gruppo all'Università La Sapienza di Roma''. ''In Italia si sta perdendo la percezione del rischio Aids - ha sottolineato Gianni Rezza, Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità - e questo crea non piccoli problemi. Si abbandona la prudenza nella convinzione errata che la malattia sia guaribile. Il risultato è che ogni anno ci sono 3.500-4.000 nuovi infetti. Per quanto riguarda i casi conclamati si registra un sia pur leggero calo dovuto ai farmaci''. Link: www.anlaids.it
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