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POLITICA POVERA... O POVERA POLITICA

Vasto: cambiare si deve, si può

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Dal settimanale Settegiorni pubblichiamo questo articolo a firma di Vincenzo Giovannelli Low-Cost della politica, politica povera o povera politica. Siamo ad un punto cruciale per la scarsità di idee e l'ostinazione di perseguire quelle che per mezzi ed in altra epoca furono vincenti. L'assegnazione delle cariche, oggi spartizione( nessuno lo dice ma tutti lo fanno), era motivo di scontro del dopo elezione e non prima senza lo straccio di un risultato e spesso senza l'ausilio di uno straccio di previsione. Succede che il solo partecipare fa acquisire il diritto alla ricompensa. Povera politica. Cambiare si deve e si può. Come? Al solito il suggerimento viene dalla base. I movimenti popolari, indicati con termine elegante'' civici'' e dai politici trasformati in Liste Civiche, sono una dimostrazione e uno strumento per il cambiamento. Queste non hanno poltrone da far scaldare o prebende da offrire ma, almeno nella fase pre-elettorale, si limitano ai programmi. La richiesta della base e' comunque una esigenza, quella del miglioramento della vita sotto diversi aspetti. Lavoro, ordine pubblico e socialità sono le priorità seguite da altre richieste importanti ma procrastinabili. Ma alle richieste, il dopo elezione riserverà la dovuta attenzione? E se non lo farà cosa rischia? Certamente di restare povera di immagine e contenuti ma, cosa più pericolosa, di chiudere il rapporto con la gente. Perché nessuno si interessa più della gente, del quotidiano, di ciò che ci riguarda tutti i giorni, di quelle cose comuni ed essenziali che sono la nostra vita e la rendono migliore? E' una domanda a cui si può rispondere se si è culturalmente e socialmente preparati. Presuppone l'onestà e la dedizione alla causa: moltissimi doveri, pochi ed essenziali diritti. Una vita a dir poco francescana per la quale pochi sono tagliati. La politica, purtroppo per pochi, è questa. La maggioranza vuole attenzione ed è disposta a sacrifici pur di ottenerLa. Questa ''lettera'' non vuol essere il monito di un saccente ma un semplice consiglio agli addetti ai lavori. Quindi: per chi si vota? Per chi promette e spesso non mantiene o per chi programma cose concrete e fattibili? Ovvia la risposta ma difficile la ricerca.
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