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''LA VITA E' STRANA''

Ecco il secondo album di Luca Dirisio

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Eccolo ''La vita è strana'', il secondo album di Luca Dirisio (anche in Dual Disc, con immagini di backstage e tre videoclip) uscito all'indomani della sua partecipazione al 56esimo Festival di Sanremo. Il giovane artista vastese l'aveva detto: ''Nel primo album avevo dovuto tenere a freno le chitarre, le batterie vere, e delegare molto all'elettronica. Questa volta è un'altra musica''. In effetti, già dalla prima traccia - la rockettara ''L'isola degli sfigati'' - si capisce che nel passaggio dal disco d'esordio all'opera seconda Luca è cresciuto molto come autore, maturando una nuova consapevolezza, anche sonora. Gli episodi migliori dell'album sono proprio quelli in cui la ruvidezza irrompe con maggior convinzione, come nel caso del rock-blues ammaliante di ''Stufa calda'' o della velocità coinvolgente di ''Giù amore'' e ''La vita è strana''. Ciò che sembra essere immutato è la rabbia nei confronti di chi non ha rispetto degli altri e fa ogni cosa solo per un proprio tornaconto. Musicalmente parlando, ritroviamo il Dirisio più simile al primo album a partire da una canzone come ''La ricetta del campione'', che, se non altro nell'arrangiamento, ha un'impostazione più black. Stesso discorso per una pregiata ballad romantica rispondente al nome di ''Piange il sole''. E, a proposito di romanticismo, è da non perdere anche l'andamento accattivante di ''Devi darmi di più''. Un brano che forse il suo autore si poteva risparmiare è invece ''Piantagioni di spezie'', incentrato su un 3/4 non molto convincente. Riascoltare su disco ''Sparirò'', il brano presentato in gara a Sanremo, permette di valutare con ulteriore attenzione quella che è una classica - ma bella - canzone d'amore all'italiana, di ampio respiro melodico. Qua e là spunta qualche nota vagamente ''blues'', ma fondamentalmente la costruzione armonica del pezzo (compresa una parte a scendere) richiama le tipiche composizioni sanremesi. Dirisio ha dichiarato che ''Sparirò'' è dedicata alla sua ex ragazza: il testo racconta, infatti, di una storia dolente, terminata tra la sofferenza - com'è, d'altronde, prerogativa di ogni amore che finisce - e il suo protagonista ha voluto portare questo piccolo racconto nel grande circo mediatico di Sanremo per ringraziare la propria ragazza di ciò che di bello gli ha dato. ''La vita è strana'', insomma, si rivela un buon lavoro, costruito da un ragazzo che ha ancora della strada da fare ma che è già molto sicuro delle proprie potenzialità, e lo dimostra. Su tutti i pezzi del disco, al di là del loro valore, svetta la voce di Luca Dirisio, ora sussurrata, ora maggiormente presente. Sempre, comunque, affascinante.
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