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GLI ITINERARI DELL'AMORE

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Incontro: invito alla lettura GLI ITINERARI DELL'AMORE E' stato presentato sabato 12 febbraio 2005 presso la Nuova Libreria di Vasto l'ultimo libro del prof. Franco Nanetti (Psicologo, docente presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Urbino), Gli itinerari dell'amore. Di fronte ad una platea gremita ed attenta, si sono susseguiti gli interventi della dott.ssa Silvana Marcucci e del dott. Filippo Sabattini, coordinatore della Scuola di Counselng Professionale AIPAC addentrandosi ora ''nei sentieri ardui e complessi dell'amore sempre imprevisti ed imprevedibili'', ora nella leggerezza del desiderio presentato come ''un eterno girovago'' capace di rapirci e risvegliare in noi la curiosità per la vita. Alla presenza dell'autore Franco Nanetti, il pubblico composto da psicologi, counselor, esperti nella relazione d'aiuto, ma anche da coloro che quotidianamente si interrogano sulle proprie relazioni affettive, ha potuto porsi delle domande a partire dai mille volti e sfumature che la parola ''amore'' suscita in ciascuno di noi. Affascinano durante l'incontro, oltre a continui riferimenti letterari e filosofici come debito di riconoscenza a tutti quegli autori che nel tempo hanno tentato di addentrarsi nei misteri di ''filos, eros, agapè'', parole semplici e dirette capaci di arrivare al cuore del pubblico, dote ormai rara tra i ''professionisti della psicologia moderna'' sempre più spostati su un tecnicismo che finisce per ''parlarsi addosso'' dimenticando che non si può capire l'amore fuori da una relazione umana. Parole che nascono non solo dallo studio e dalla pratica clinica, ma che, come ci tiene a precisare l'autore, sono anche il risultato di un proprio percorso esistenziale, e diventano pertanto capaci di ''fare anima'' in chi le accoglie. Si susseguono riflessioni sul rapporto tra ''verità ed amore'': senza l'amore infatti non potremmo accedere alle verità profonde di noi stessi, tra ''autonomia ed amore'': solo nella libertà infatti l'amore è ''un susseguirsi di attimi eterni'', tra ''fedeltà al corpo e fedeltà alla persona'' e tra ''tradimento e gelosia'', la fedeltà perché sia autentica, è dettata dal cuore dell'altro e non dai nostri occhi che ''controllano ciò che fa il partner''. Dopo questa distinzione tra il ''vero falso amore'', l'interesse si sposta sulla ''malafede di coppia'' su quelle relazioni affettive caratterizzate cioè dalla collusione emotiva e dalla co-dipendenza capaci di trasformare la passione iniziale in un terreno irto di insidie, conflitti, disillusioni, separazioni. L'ironia con cui sono descritte i diversi tipi di coppia disfunzionale (la coppia complementare, divina, simmetrica ecc..) ed i giochi di potere (la bambola, la povera indifesa, il buon papà, il padrone del vapore ecc..) che quotidianamente mettiamo in atto, ha lo scopo non di svalutare i nostri tentativi di ''possedere l'amore'', bensì di renderci consapevoli delle nostre ''maschere inautentiche'' per rischiare come ci ricorda S. Freud la felicità al posto di una possibile sicurezza che col passare degli anni potrebbe avvicinarsi a quella che V. Frankl chiama ''depressione noogena'', ossia un disagio esistenziale causato dalla mancanza di senso nella nostra vita. Diventare intimamente liberi e capaci di amare significa secondo l'autore fuoriuscire dalla simbiosi e dal tentativo di inseguire un amore originario e totalizzante che non potrà più esserci, significa per alcuni fuoriuscire dalla ''cultura del narcisismo'' dove ciò che l'altro ci dona non è mai abbastanza, significa a volte rischiare la solitudine e l'abbandono per ricominciare dopo la fatica ed il dolore a riesplorare la bellezza della vita nelle sue infinite manifestazioni. Tutto ciò ha un prezzo, e a volte non siamo pronti a prenderci questo rischio, molto spesso la paura ci blocca, ma come ci conferma C. Castaneda, il nostro primo nemico è proprio la paura, solo chi ha avuto il coraggio di guardarla in faccia può realmente fare chiarezza dentro di sé. Così i suggerimenti operativi presentati nei capitoli: ''morire d'amore, la solitudine esistenziale, rischiare la passione'', possono aiutarci a rivedere i nostri ''equivoci sull'amore'', individuando pratiche quotidiane, come l'assertività, lo sperimentarsi nella solitudine esistenziale, la pratica dell'autenticità, capaci di riattivare le nostre risorse e opportunità utili a superare i momenti di difficoltà che ognuno inevitabilmente incontra nelle infinite metamorfosi della propria vita affettiva. Tra le domande di un pubblico appassionato l'intervento si è chiuso con un invito a re-imparare l'amore attraverso la rilettura del Siddharta di E. Hesse e degli scritti di A. De Mello e M Buber, se amare significa lasciarsi trasportare dalla vita con un bagaglio leggero, rinunciando al possesso, allora possiamo accogliere le parole del barcaiolo che ci invita a guardare il ''fiume della vita'' non come un ostacolo da superare, piuttosto come un mistero che si lascia ascoltare e contemplare. Sembra allora che possiamo re-imparare l'amore se ci rendiamo disponibili a riaprirci all'altro per anelare ad una conoscenza che non è bramosia ma dono gratuito. In terapia, conclude Franco Nanetti, ''i clienti ci chiedono di rimuovere gli ostacoli, io chiedo loro di ascoltare questi ostacoli e di imparare da questi'', e sembra che possiamo imparare soltanto se possiamo amarli cercando di essere più indulgenti con noi stessi. Dietro tutti i nostri comportamenti, insensati e crudeli che siano, dietro i nostri sintomi agisce l'amore. Dietro la rabbia, l'angoscia, la paura agisce l'amore che a volte è stato tradito, strappato, nascosto. Ecco allora il senso di un libro che è anche testimone e linea guida del percorso di specializzazione della Scuola di Counseling Professionale AIPAC di Pesaro diretta dallo stesso Franco Nanetti, ritornare al ''punto in cui si concentra l'amore'', ritornare alle radici di questo sentimento che ''muove tutte le cose'' e non fermarsi alle soluzioni dei sintomi, perché la soluzione ai nostri conflitti e alle nostre emozioni distruttive, la si raggiunge sempre attraverso la rinnovata capacità ad amare, opponendosi anche con la testimonianza a tutto ciò che la mette in pericolo.
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