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L'orchidea.....Un fiore senza tempo

capitolo secondo: la classificazione

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In riferimento all’ultimo articolo sulle orchidee (https://www.histonium.net/rubriche/come-un-girasole-di-sonia-squillace/26917/lorchideaun-fiore-senza-tempo), in  questo capitolo parleremo della loro classificazione. Le orchidee, pur appartenendo ad un'unica grande famiglia botanica, quella delle Orchidaceae, comprendono un grande numero di generi, specie e varietà sia coltivate che spontanee che rendono questa famiglia sicuramente una fra le più ricche del regno vegetale contendendosi il primo posto solo con le Asteraceae (le comuni margherite).
In Italia abbiamo circa 85 specie spontanee di orchidee, distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste, molte delle quali estremamente rare e in via di estinzione e come tali protette dalla raccolta indiscriminata.
La classificazione delle orchidee è molto complessa soprattutto a causa delle innumerevoli ibridazioni ma possiamo ricorrere ad una classificazione biologica secondo la quale le orchidee vengono suddivise in:
Epifite, orchidee  che posseggono solo radici aeree e crescono fissate agli alberi che utilizzano come supporto.
Semi epifite piante che vivono sui rami e sui tronchi di altri alberi o litofite, che vivono sulle rocce coperte da un sottile strato di frammenti vegetali, muschi e licheni.
Scandenti, radicate al suolo e mediante fusti volatili si attaccano a substrati diversi ed hanno radici di tipo aereo.
Terrestri, sono le orchidee diffuse nei climi temperati che crescono nel terreno e le radici sono ben salde nella terra dal quale traggono gli elementi nutritivi.
Le orchidee che vivono parassiticamente, sfornite di clorofilla che conducono una vita eterotrofa (nutrendosi di materiale organico presente nell'ambiente) come i funghi, a spese dell'humus o dei materiali del terreno.
Solo per citarne alcune specie:

Orchidea blu,
Orchidea Cymbidium,
Orchidea Vanda,
Orchidea Brassia,
Orchidea Cambria.

Orchidea Chattleya,
Orchidea dendobrium.

Si potrebbe continuare davvero quasi fino all’infinito ma l’importante è avere un quadro chiaro della  struttura di questa meravigliosa pianta.
 

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