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"Transumanza-I Tratturi vie di civiltà", si confida nel 'Patrimonio Unesco'

'Paesaggio culturale' e tante storie da raccontare negli antichi percorsi tra Abruzzo, Molise e Puglia

redazione
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I tratturi che attraversano Abruzzo, Molise e Puglia e le attività ad essi collegate, nei loro inevitabili cambiamenti, hanno tanto da raccontare. Costituiscono un bene culturale da tutelare e valorizzare, sia per la loro importanza nella storia passata, sia come risorsa attuale, un “paesaggio culturalefondamentale per i territori e le comunità.

E' stato questo il tema asse portante al centro dell'incontro "Transumanza 2020-I Tratturi vie di civiltà", organizzato alla sede allo Scalo della Camera di Commercio di Chieti. A promuovere l’evento, con il patrocinio della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell'Abruzzo, è stata l’associazione Theatema di Chieti, presieduta dal professore Mario Canci, in attesa del riconoscimento della transumanza quale Patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. L’iter vive in questi giorni, a Parigi, il suo momento più importante in quanto la commissione internazionale dell’Unesco proprio in questo periodo dell’anno - essendovi già stata un’attività istruttoria - delibera le nuove iscrizioni. E tra le candidature che vengono esaminate vi è proprio la transumanza. Si tratta di un’istanza di rete presentata a marzo del 2018 - che vede l’Italia capofila per iniziativa della Regione Molise - in cui sono coinvolte formalmente anche Grecia e Austria. 

"Il Progetto 'Tratturi – Itinerario culturale' - afferma la Soprintendente Rosaria Mencarelli - è stato fatto proprio dalla Direzione Generale Archeologia belle Arti e Paesaggio, che ha aderito all’iniziativa e ha sottolineato la necessità di promuovere la salvaguardia della rete tratturale quale patrimonio culturale unitario, promuovendo un approccio integrato, coordinato e interdisciplinare e un’efficace collaborazione interregionale”. 

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