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Blocco stradale dei profughi: 6 espulsi, in 20 allontanati dal centro di accoglienza

Il sindaco di Palmoli Masciulli: 'No ad ulteriori arrivi'

redazione
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In totale 6 i provvedimenti di espulsione nell'ambito di trasferimenti disposti per 26 profughi che si sono resi protagonisti, l'altra mattina, del blocco della circolazione stradale sulla provinciale a Palmoli.

Ospiti del centro di accoglienza allestito presso l'ex convento ora di competenza comunale, i migranti finiscono in altre strutture nazionali.

Solo per 6 di loro, tutti originari dal Mali e arrivati nel Vastese appena una settimana fa, ci sarà l'espulsione dal territorio nazionale.

“I profughi che hanno organizzato il blocco stradale, dopo gli accertamenti della Questura – spiega il vice sindaco di Palmoli Lorenzo Di Ninni - sono trasferiti con le seguenti destinazioni: 3 a Vibo Valentia e altrettanti a San Giorgio a Cremano per la successiva espulsione. Gli altri 20 andranno in un'altra delle strutture regionali individuate dalla Prefettura”.

Il sindaco Giuseppe Masciulli, poi, ricorda come – d'intesa con la Prefettura di Chieti – siano stati temporaneamente bloccati ulteriori arrivi in loco.

Palmoli, nel Vastese, è stato il primo piccolo comune del territorio ad ospitare un centro d'accoglienza gestito dal consorzio di cooperative 'Matrix' (successivamente sono arrivati Lentella, Carunchio e Schiavi di Abruzzo) divenendo, dopo i primi tempi, anche un esempio di integrazione pure con alcuni lavori socialmente utili dagli extracomunitari svolti (soprattutto durante il periodo delle copiose nevicate invernali). Ora il timore è che il clima di tensione dell'altra mattina possa rovinare quanto costruito finora.

Lo stesso primo cittadino ha inoltre chiesto ai responsabili del consorzio misure utili a stemperare gli animi dopo le inevitabili tensioni registratesi. “Da quando sono arrivati, gli ospiti della struttura hanno avuto orari di uscita, oltre a poterlo fare a scaglioni. Dopo i fatti di lunedì mattina  abbiamo chiesto di evitare l'uscita dal perimetro del centro per un periodo di tempo. L'ho chiesto soprattutto per tutelare gli ospiti, in maggioranza molto giovani. Gli immigrati comunque potranno continuare con le loro attività all'esterno, anche perché hanno a disposizione un'ampia area verde”.

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