Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'infortunio, il nemico indesiderato

Le parole dello psicologo Matteo Simone

Condividi su:

Stanco di passare le domeniche in bicicletta e guardare i miei colleghi podisti allenarsi per i vari “lunghi” (sono prossime le maratone di Bologna, Roma e Milano) ho cercato di leggere qualcosa per superare, almeno psicologicamente, visto che non ci riesco fisicamente, lo stress da infortunio.

Mi sono imbattuto con queste righe scritte dal mio amico Matteo Simone, psicologo dello sport ma soprattutto grande ultra maratoneta e triatleta; insomma una persona che non solo lo studia il mondo dello sport ma lo pratica con caparbietà e resilienza.

Ci siamo conosciuti in occasione della mia prima ultra maratona a Lucera (periodo che iniziavo a preparare la 100 km del Passatore) e ci siamo piacevolmente rivisti proprio in occasione della mia ultima maratona corsa ad inizio dicembre a Latina. Nel mezzo tante belle occasioni per correre insieme e parlare della bellezza e, nello stesso tempo, della durezza di questo sport faytto di tante belle soddisfazioni ma anche di dolori.

Ecco ciò che ha scritto Matteo e che ha cercato di “tirarmi un po’ su’” in quest’altro week end senza corsa.

La passione per uno sport permette di condurre uno stile di vita fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire. Lo sport fa prendere direzioni per raggiungere traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili superando eventuali imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con impegno, motivazione, passione e determinazione.

Lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di riuscire in qualcosa.
È importante valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno. Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, rimodulare gli obiettivi in base alle proprie condizioni fisiche attuali.

Si può fare tutto gradualmente e progressivamente con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi, apprendendo dai più esperti e dall’esperienza, iniziando a piccoli passi lenti con minimi obiettivi e poi ognuno prende la sua strada più o meno lunga, più o meno difficile.

Lo sport che fa apprezzare albe e tramonti, mari e laghi, parchi e strade, partenze e arrivi, solitudine e compagnia, se c’è l’uno ci può essere anche l’altro, se c’è negatività ci può essere anche positività, se c’è tristezza c’è anche allegria, l’uno serve all’altro per dare più valore; se c’è tensione ci può essere più relax, in gran parte dipende da noi se accettare o cambiare stato.

Siamo noi che possiamo scegliere la direzione che vogliamo e mobilitare le energie per andare verso un maggior benessere verso mete e obiettivi difficili e sfidanti ma raggiungibili, cercando di trasformare sogni in realtà e se non ci riusciamo sorridiamo e riproviamo in modo diverso apprendendo dall’esperienza e non isolandoci in una zona di troppo confort, scegliamo la vita anche se comporta il mettersi in gioco, il rischiare di sbagliare.

Si può uscire da ogni tunnel con fiducia e gradualità, con piccoli movimenti un passo alla volta, con le risorse residue cavalcando l’onda del cambiamento, continuando ad continua a leggere 

Condividi su:

Seguici su Facebook