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Bell'Abruzzo, il rito dei serpari a Cocullo: passi avanti per il 'Patrimonio Unesco'

Un'altra edizione di successo il primo maggio, con oltre diecimila partecipanti

redazione
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Un'altra edizione di successo, con la stima di circa diecimila persone presenti, per uno dei riti più amati e partecipati della terra d'Abruzzo, quello dei serpari in onore di San Domenico a Cocullo.

Nonostante le previsioni meteo non fossero state delle migliori (la pioggia annunciata, in tutti i modi, non s'è vista e ha parlato di “piccolo miracolo”, per questo, il vescovo di Sulmona monsignor Angelo Spina), il piccolo paese della Valle del Sagittario della provincia dell'Aquila è stato letteralmente preso d'assalto, con tanti visitatori giunti da ogni dove, da centri d'Abruzzo, dal Molise, dal Lazio e da altri territori.

E a conferma di quanto il rito faccia parte di un autentico 'tesoro' di tradizioni, sono state pure allestite in paese alcune postazioni per la raccolta di firme finalizzata al riconoscimento di 'Patrimonio Unesco', con migliaia di adesioni raccolte in poche ore.

A giudizio del presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, sussistono tutte le “caratteristiche affinché il rito dei serpari sia riconosciuto come patrimonio immateriale dell'Unesco. E' un elemento di grande riconoscibilità del nostro Abruzzo. Ha una sua irripetibilità e anche una sua capacità educativa e per questo va sostenuta la candidatura”.

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