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Don Decio D'Angelo ed i suoi 90 anni: pilastro della vita religiosa e culturale abruzzese

Celebrazione nella chiesa di Santa Maria Maggiore con il vescovo Bruno Forte

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Del docente mi hanno sempre colpito capacità d’analisi e ricchezza di contenuti, del sacerdote profondità e fede, dell’uomo la brillante intelligenza, la battuta sempre pronta, la sete di conoscenza.

Don Decio D’Angelo, che taglia il traguardo delle novanta primavere, è uno dei pilastri della vita religiosa e culturale abruzzese.

Il suo percorso, partito da Bomba, dove l’hanno preceduto personaggi illustri, l’ha portato a Vasto.

Del cammino spirituale e sacerdotale scriveranno e diranno altri in questo giorno da non dimenticare: la storia di un uomo, giustamente, va scandita dal susseguirsi delle date, di quelle che riempiono il bagaglio di ciascuno. Quello di Don Decio è ricchissimo di studi, prima di tutto, di quelli classici con cui ha aiutato generazioni intere a formarsi alla vita. Lo ha fatto con la chiarezza e la semplicità che solo i migliori sanno trasmettere. Dalla cattedra all'altare il risultato non cambia: ascoltare ancor oggi una sua omelia nell’amata chiesa dell’Addolorata vuol dire uscire dalla messa sicuri di portarsi dentro, con la preghiera, spunti attualissimi di riflessione.

Con Don Decio mai nulla è banale o scontato, il suo racconto della parola del Signore ti fa protagonista delle cronache di duemila anni fa, così antiche eppure così moderne. Dove il cuore, la carità, l’attenzione agli altri, erano, sono e resteranno i capisaldi di ogni cristiano. Oggi come duemila anni fa una scommessa. E’ anche questa la tradizione a cui spesso Don Decio fa riferimento, la tradizione nel suo significato originario, la trasmissione nel tempo, da una generazione all’altra, di memorie e testimonianze.

Nei suoi primi novant’anni di vita, tra i tanti, un obiettivo l’ha centrato: far guardare alla Fede, alla Chiesa, con occhi nuovi, aperti sul mondo, quelli del Concilio tanto caro al suo maestro, Loris Capovilla. Non ha mai cercato o preteso il facile consenso, Don Decio, anche nei rapporti col clero: obbediente sì, ma fedele al suo modo di pensare.

Sempre. Grazie Don Decio, La parrocchia di Santa Maria, Vasto intera, ti vogliono bene.

Alle 19 del 29 giugno solenne celebrazione di ringraziamento con il vescovo Bruno Forte nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

Nella foto l'imposizione delle mani di don Decio sul capo del novello sacerdote don Matteo Gattafoni nell'ordinazione del 27 giugno alla Cattedrale di San Giustino di Chieti

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