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Nino Frassica e i Los Plaggers a Vasto Marina tra canzoni e sketch: “Capatonda? È un gran chietino”

Intervista all'artista messinese, che ha strappato applausi e risate a “La Ciucculella"

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Fulvio Abbate su Dagospia l’ha definito «gigante tra i nanerottoli contrattualizzati d’ufficio della comicità. Frassica o dell’ironia altrove dispersa, sconfitta, calpestata, ciancicata dai modesti sicari del luogo comune». Una definizione forte, non universalmente condivisibile, ma sicuramente capace di far intuire l’essenza artistica di Nino Frassica, la cui comicità surreale, con l’apporto imprescindibile della band dei Los Plaggers (da pronunciare all’italiana, non all’inglese), ha trovato luogo a Vasto Marina nella prima delle due serate de “La Ciucculella” di venerdì 13 e sabato 14 aprile.

Lo show dell’artista messinese e dei suoi sei musicisti, tutti rigorosamente «diplomati all’osservatorio», ha intrattenuto e coinvolto il pubblico vastese per due ore. Il senso della loro operazione artistica è presto spiegato: Nino Frassica e i Los Plaggers scelgono numerosi e storici brani dello sterminato repertorio di musica leggera italiana, li sezionano e li assemblano in medley capaci di dare loro un senso nuovo, divertente e a tratti spiazzante.

Tra le canzoni eseguite, “Siamo donne”, che in realtà è «un pezzo autobiografico dei Los Plaggers», “Grazie dei fiori bis/ Parte 2, colpisce ancora, contro tutti” (ideato 30 anni fa con Arbore per “Indietro tutta”, ora con un nuovo sottotitolo) e “Tuca tuca”, stravolto ovviamente anche nella coreografia. Tutti brani che trovano spazio nel loro album «in vendita a soli 5 euro. E non vi diamo soltanto il cd sfuso, ma anche la copertina, una mountain bike e un abito da sposa». In più, non potevano mancare i riadattamenti musicali dedicati a Vasto, come “Chissà se Va-sto”, “Vasto al massimo”, “Vasto Marina 10 HP”.

Il pubblico vastese ha cantato e partecipato direttamente allo show, avendo anche la possibilità di “vincere un premio”: a chi indovinava il numero esatto di canzoni inserite in uno dei tanti medley, era destinato infatti «un premio simbolico di 500mila euro, o a scelta un videoregistratore». Frassica ha poi svelato agli spettatori che «chi va con lo zoppo impara a zappare», che «nella vita privata sono balbuziente, però quando c'è gente mi vergogno e allora parlo normale», che il suo più brutto ricordo è «Sabrina Ferilli che ha smesso di fare la pubblicità dei divani», che in Cina «c’è molta cattiveria, molto cinismo» e che non si definisce «né sado, né maso, ma San Tommaso».

Stasera il secondo e ultimo appuntamento con Nino Frassica e i Los Plaggers. O meglio, il “bis, parte 2, colpisce ancora, contro tutti”.

Qui di seguito, la nostra intervista a Nino Frassica. Riprese e montaggio di Lea Di Scipio.

 

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