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Anila Hanxhari a Vasto per la presentazione del suo ultimo libro “Amore emana”

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Sabato 14 aprile 2018 alle ore 18, presso l’Auditorium dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, l’Associazione Trabocchi Libri e Rose, organizza la presentazione del libro di poesie "Amore emana, dialogo in versi sull’amore" (Meta Edizioni).

L’evento è organizzato in collaborazione con la struttura dell’Agenzia per la Promozione Culturale regionale di Vasto, diretta da Tania Del Signore, con il patrocinio del Comune di Vasto.

Con l’Assessore alla Cultura Giuseppe FORTE, che porterà i saluti dell’amministrazione comunale, interverranno, oltre all’autrice, Massimo PASQUALONE e Roberto CHIRICO.

Nell’occasione gli artisti, amici dell’autrice, Luca DRAGANI flauto dolce ed Eugenio CARONNA chitarra, eseguiranno alcuni brani musicali frutto del loro percorso di ricerca musicale, mentre Michele MONTANARO e JUAN CARLOS, esporranno nell’occasione alcune opere d’arte in sintonia con i contenuti dell’evento.

Dalla prefazione di Davide Rondoni:

Per prima cosa viene lo stupore. Dinanzi a una poesia così ricca, viva, immaginosa.

Qui Anila tenta un’opera impossibile, una sorta di dialogo in versi sull’amore – un dialogo di cui lei è voce e anche destinataria, in una furiosa corsa tra specchi e rifrazioni di sé.

Un libro sapienziale, dai toni a tratti filosofici e didascalici, ma innanzitutto un libro che erompe da dentro una vissuta esperienza d’amore indagata con animo incandescente e ciglio asciutto. Mai svenevole, mai intimistico. Il contrario di qualsiasi corrente e usuale diario d’amore.

 

Non finisce mai di stupire Anila Hanxhari, scrive Massimo Pasqualone, e con questo ultimo libro, Amore Emana, mette in campo, da un lato, tutta la sua potenza ermeneutica, che utilizza la poesia, il verso, la parola poetica, per dire l’amore; dall’altro, come evidenziato chiaramente da Davide Rondoni nella prefazione, i grani del rosario si susseguono come altrettante meditazioni filosofiche, in una triade (Io-amore-Dio) che declina l’amore in mille modi, verso ciò che è e ciò che non è.

La poetessa ha fame dell’infinito e la poesia è una donna tragitto che utilizza, come scritto dal prefatore, schegge lucenti ed aspre della poesia.

Ed allora versi su versi, di stampo aforismatico, sapienziale, filosofico, capaci di scalfire il tempo e la storia, quando la libertà decide di essere amore e la passione cerebrale diventa materia del cielo e l’amore mette un corvo all’umiliazione e la mancanza ha ore fitte.

La poetessa sa bene che Dio gioca a dadi con la sua anima, anima che mai si frantuma, anima che si ricompone nei mille rivoli di una parola poetica lancinante, sofferente, persino accogliente nella sua imperturbabile bellezza, mai dimentica del ruolo di ognuno e ciascuno, sempre alla ricerca della bellezza che è nascere e tornare principio, bellezza che si fa luce, resina, radice, nella comune consapevolezza, dice Anila, che ci sono dolori che stanno in agguato. Sempre.

Roberto Chirico, che dialogherà con la poetessa di origine albanese, nella sua nota critica riporta:

Come sempre la poesia di Anila Hanxhari ci stupisce, ci meraviglia, addirittura ci sconvolge. Il suo stile, fatto di immagini giustapposte a volte lontanissime tra loro, di contrasti arditi e inusuali, di un uso di termini che non ha precedenti, ci immerge in un vortice di rappresentazioni che ci frastorna, ma nello stesso tempo ci dà un immenso piacere.

… è come vivere un’esperienza interiore simile a un luna park, in cui siamo trascinati in diverse direzioni a velocità supersoniche e questo ci fa mancare il fiato, generando in noi un senso della meraviglia mista a una sorta di piacevole scombussolamento.

Per godere della poesia di Anila Hanxhari bisogna abituarsi all’idea di una serie di letture e riletture, perché per approcciare ad essa bisogna prima liberare la mente dalla logica e dalla razionalità e lasciarsi andare sulle ali della lettura senza freni, senza ostacoli, senza intoppi di nessun genere. Le riflessioni vanno temporaneamente sospese e rimandate al momento opportuno. E la poesia della poetessa ci incita a compiere questo percorso fatto sì di velocità, ma anche di continui e repentini cambi di direzione che ci fanno perdere i punti di riferimento e ci fanno sentire investiti da ogni parte da un vento impetuoso, subissati da onde altissime che ci trascinano con loro senza che noi possiamo fare niente. E più ci lasciamo andare alla corrente, più il piacere è grande.

 

Anila Hanxhari

Nata a Durazzo, in Albania, vive a Lanciano. È poetessa, pittrice, narratrice, traduttrice e presidente dell’associazione culturale “Italfida”, con cui ha ideato e curato diverse manifestazioni culturali e convegni internazionali. E’ ideatrice del format “Poesia e Impresa”, curato per Ascom Abruzzo.

Ha pubblicato le raccolte poetiche Io tu e l’Anima (Ianieri 1997), Assopita erba dell’est (Noubs 2002), Cicatrici d’acqua (Noubs 2007, con prefazione di Giuseppe Conte), Brindisi degli angeli (La Vita Felice 2012, con prefazione di Maurizio Cucchi), Tiro a sorte la libertà (Tabula Fati 2016, con presentazione di Davide Rondoni).

È presente, fra le altre, nelle antologie Nuovissima poesia italiana (Oscar Mondadori 2005, a cura di Antonio Riccardi e Maurizio Cucchi), La parola che ricostruisce. Poeti italiani per l’Aquila (Tracce 2009), a altro ancora e sue poesie sono state pubblicate su «Specchio» de “La Stampa” e numerose altre riviste.

Ha vinto vari premi, tra cui il Premio Camaiore-Proposta 2002, il Premio Matacotta opera prima 2003, il Premio Valle Senio, il premio Poesia nella vita 2011, e tanti altri.

 

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