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Investire i propri risparmi: il trading online non è un gioco

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Investire i propri risparmi è, da sempre, una prerogativa della maggior parte degli italiani. Una tradizione che, seppur in un contesto come quello attuale, dove risparmiare non è così semplice come un tempo, viene tramandata di generazione in generazione. Rispetto ad alcuni anni fa, però, le modalità di investimento sono radicalmente cambiate. Ed anche in ambito finanziario, la rete telematica ha avuto un effetto dirompente nelle abitudini degli investitori, riassunta in due semplici parole: trading online.

La rete telematica stravolge, positivamente, le abitudini degli investitori

Una modalità di investimento, il trading online, che, ad oggi, risulta la preferita dai risparmiatori di tutto il mondo, ed è diventata famigliare anche a chi, per il momento, ha deciso, erroneamente di non sfruttarlo. D’altro canto, esso consente di ottenere dei grandi benefici in termini di risparmio temporale ed economico, grazie alla possibilità di operare direttamente da casa ed evitare le esose commissioni applicate dagli istituti bancari operando per il tramite dello sportello. Nonostante siano ormai note le peculiarità di questa tipologia di attività finanziaria, alcuni, pur costituendo una minoranza, sono convinti che il trading online sia un gioco, dove vince chi è stato più fortunato nello sfidare la Dea Bendata. Un’affermazione totalmente fasulla: fare trading richiede preparazione e conoscenza dei mercati e degli strumenti ad essi collegati.

Grazie alla rete, oltretutto, è possibile, oggi, ottenere una mole di informazioni considerevole per poter operare in maniera consapevole, pur non avendo ottenuto una laurea in ambito economico e finanziario. E’ molto importante, semmai, controllare la veridicità delle fonti, affidandosi a portali finanziari seri, che non promettono mirabolanti guadagni e forniscono un’adeguata informativa sui potenziali rischi negli investimenti in ambito finanziario. Esistono dei supporti che possono essere molto utili a chi decide di fare trading. Le macroaree si suddividono in due settori: analisi tecnica e analisi fondamentale. L’analisi tecnica è, di norma, quella preferita dai trader che amano effettuare operazioni “short”, ovvero di breve durata, alla ricerca di guadagni sostanziosi in un lasso temporale assai limitato.

Quali sono gli strumenti di supporto per fare trading?

D’altro canto, conoscere tutti gli strumenti per fare trading è fondamentale per evitare brutte sorprese. Tra gli strumenti fondamentali bisogna considerare le medie mobili le cui informazioni si possono trovare su questo sito specializzato sul trading. Questo, però, è solo uno degli indicatori, probabilmente il più importante, al quale volgere il proprio sguardo quando si decide di allocare le proprie risorse finanziarie tramite il trading online. Per i novelli del trading, infatti, possono risultare particolarmente utili anche altri indicatori come il notissimo Fibonacci (usato anche al di fuori del mondo finanziario), le candele giapponesi (molto più semplici ed intuitive dei classici grafici usati dagli analisti finanziari), il TSF (che impatta direttamente sull’aspetto temporale ed è il prediletto da chi adora operare nel breve periodo) e l’indicatore di forza; quest’ultimo, consente di percepire quali siano i supporti (prezzo teorico oltre al quale non può scendere un titolo) e le resistenze (prezzo teorico oltre al quale non può crescere un titolo).

Se l’analisi tecnica fa affidamento allo studio dei grafici, talvolta associato a complesse formule algebriche, quella fondamentale riguarda direttamente l’andamento economico. Questa branchia della finanza, infatti, studia come si evolve l’economia mondiale o di una determinata zona geografica, piuttosto che lo studio dei bilanci delle varie società che, tramite l’emissione di obbligazioni o la quotazione nei listini borsistici, decidono di rivolgersi ai mercati finanziari per reperire parte delle proprie risorse. In questo ambito, rivestono un ruolo di grande importanza le notizie di carattere finanziario ed economico, oltre che le decisioni in materia economica e finanziaria dei governi e delle banche centrali. Se sia meglio l’analisi tecnica o quella fondamentale, è un dilemma al quale è difficile dare una risposta. La verità, probabilmente, sta nel mezzo: utilizzando entrambe si possono ottenere degli ottimi risultati. Partendo, possibilmente, da quella fondamentale per poi giungere a quella tecnica.

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