Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Autismo e lungo scorrimento delle liste d'attesa per le cure, scatta la protesta

Conferenza a Vasto. L'Angsa pensa di rivolgersi alla Magistratura ed a manifestare alla Regione

redazione
Condividi su:

Le famiglie sono stanche di aspettare lo scorrimento delle liste di attesa, l’agognato diritto alle cure ha tempi sempre più lunghi e nel futuro, dopo l’incontro della scorsa settimana con il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e con l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, non sembra esserci nessuna certezza.

Le spese riabilitative sono sostenute dai genitori, compreso i viaggi della speranza per svolgere le cure fuori provincia e anche fuori regione.

Nella conferenza stampa di oggi i genitori di nove bambini con autismo denunciano i tempi lunghissimi delle lista di attesa della Asl di Chieti, in alcuni casi anche fino a un anno. La presa in carico, dopo la diagnosi precoce, dovrebbe essere garantita allo stesso modo per tutti, ma non è così e finora quello che dovrebbe essere un diritto indiscusso a tutti è stato negato per l’assenza di budget. Dopo il precedente provvedimento della Regione Abruzzo, di far entrare un bambino in un centro non autorizzato al setting ambulatoriale, accogliendo le proteste di una mamma di Vasto, le famiglie chiedono di avere gli stessi diritti e di poter accedere ai centri di riabilitazione indicati.

L’Angsa Abruzzo Onlus (Associazione Nazionale Genitori soggetti Autistici) – spiega la presidente Alessandra Portinari - da 18 anni si batte in questa regione per il riconoscimento dei diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie e, attraverso un percorso svolto finora con le istituzioni, ha preso a cuore le istanze di queste famiglie che pur avendo ricevuto una diagnosi precoce di autismo non possono accedere alle cure. Nonostante l’approvazione del nuovo Piano operativo regionale sui disturbi dello spettro autistico, avvenuto lo scorso giugno e il percorso svolto con la Sanità regionale per il recepimento della Legge sull’Autismo del 2015, ci aspettavamo un trattamento differente per le persone affette da autismo. A questo punto chiediamo all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e al direttore generale della Asl di Chieti Thomas Schael lo scorrimento delle liste di attesa e le immediate riabilitazioni degli otto bambini.

Le famiglie hanno bisogno di fatti, come ribadito all’assessore non possiamo farci carico anche di delibere e documenti amministrativi, che ritardano l’attuazione per la carenza di fondi o per semplici cavilli burocratici. Così come è stata autorizzata la presa in carico qualche settimana fa per un bambino di Vasto ora bisogna provvedere in tempi brevissimi anche a queste famiglie, altrimenti saremo costretti a ricorrere alla Magistratura e a montare la protesta negli uffici della sanità regionale, con tutti i genitori dell’associazione, fino a quando non si risolverà definitivamente la situazione”.

Siamo pronti a condurre questa battaglia per assicurare la riabilitazione agli otto bambini da troppo tempo nelle liste di attesa – annuncia l'avvocato Angela Pennettalegale dell’Angsa e delle nove famiglie -. Famiglie vittime non solo della condizione di autismo, ma dei ritardi per la presa in carico con i conseguenti danni biologici. Le famiglie sono alle prese ogni quindici giorni con il rinnovo dell’UVM e con tante carte richieste dalla Asl di Chieti, che di certo non migliorano la condizione dei loro figli, come se dall’autismo si potesse guarire. L’attesa ormai dura da anni e i minori che ritardano ogni giorno la presa in carico vedono peggiorare la loro condizione con un regresso comprovato anche dagli specialisti. La Sanità deve provvedere alle spese delle cure. In questi anni ho combattuto le inadempienze del sistema e sono certa di poter vincere questa battaglia accanto a genitori che non credono più nelle istituzioni e ai quali è stato negato il futuro per i loro figli. Ogni giorno fronteggiano situazioni durissime e la mancanza di risposte è un’offesa non solo a loro ma a tutta la società. Siamo amareggiati e indignati per questa situazione, per la quale mi batterò fino alla fine”.

Condividi su:

Seguici su Facebook