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Gallerie stradali, in Italia c'è il maggior numero di tunnel dell'Europa. L'analisi dell'ing ANAS Antonio Valente

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Nell’ambito della sicurezza stradale, il tema delle gallerie assume particolare rilievo per le conseguenze disastrose che gli incidenti procurano ed il relativo impatto emotivo sull’opinione pubblica. Ing. Antonio Valente Anas spiega che Proprio a seguito di tragici incidenti accaduti nell’ultimo decennio, sono intervenute normative, nazionali ed europee, per la sicurezza delle gallerie stradali.

L’ANAS nel 2006, nel recepire il D.lgs. 264/06, ha emesso le “Linee Guida per la progettazione della sicurezza nelle Gallerie Stradali”, che forniscono i requisiti minimi impiantistici e strutturali, dettagliando criteri per la gestione dei controlli dalle Sale Operative e descrivendo analiticamente il modello di Analisi di Rischio.

Il documento realizzato con l’ausilio dall’ingegnere Valente tratta di sistemi condizionati da forte innovazione tecnologica e conseguentemente soggetti a costante evoluzione. Per questo e a fronte delle vigenti normative si è sentita l’esigenza di una revisione ed integrazione delle Linee Guida. Inoltre, tenendo conto dell’attività di sperimentazione sviluppata da ANAS, nonché dell’esperienza maturata attraverso i risultati dell’applicazione pratica, si è provveduto a emanarne una nuova edizione nel 2009.

 (19.000 caratteri spazi esclusi)

Fino agli anni 80 le infrastrutture stradali erano caratterizzate da una maggiore flessibilità plano-altimetrica che minimizzava l’impiego di gallerie, a eccezione delle condizioni in cui la morfologia del terreno non permetteva altre soluzioni. I ricorsi alle gallerie erano considerati episodi “singolari” in ambito stradale. Le gallerie generalmente presentavano minimi sviluppi longitudinali e la piattaforma era caratterizzata da una geometria ridotta rispetto alla sezione stradale all’aperto.

Nel tempo, la necessità di infrastrutture più sicure e veloci ha determinato un mutato approccio progettuale delle vie di comunicazione, stradali ed autostradali, prediligendo migliori dotazioni di sicurezza e l’accorciamento dei percorsi di traffico. L’utilizzo di tracciati maggiormente lineari ha comportato un progressivo abbassamento delle livellette stradali che, nelle nuove progettazioni, ha determinato un aumento del numero delle gallerie e del loro sviluppo longitudinale. L’inserimento di gallerie nei tracciati viari non è più, quindi, un evento “eccezionale”, ma rappresenta una risposta moderna e affidabile alla richiesta di infrastrutture stradali e ai continui aumenti dei volumi di traffico. Inoltre, con le recenti normative e la crescente attenzione verso l’ambiente, le gallerie rappresentano una soluzione efficace di ridotto impatto paesaggistico-ambientale.

Dopo i tragici incidenti accaduti nei trafori del Monte Bianco e del Tauri, a livello europeo, sono state intraprese una serie di azioni legislative incentrate sul problema della sicurezza nella progettazione delle gallerie.

L’Italia risulta ad oggi uno dei Paesi europei con maggior numero di gallerie stradali. Infatti per quanto riguarda la rete TERN sono attualmente in esercizio circa 610 gallerie stradali per una lunghezza totale di circa 710Km e la totalità delle gallerie in esercizio su strade di competenza ANAS è di 1235 per una lunghezza totale di circa 755 Km, di queste n° 911 sono gallerie a singolo fornice (bidirezionali) e n° 295 a doppio fornice (monodirezionali). Le gallerie a singolo fornice sono quelle che presentano le maggiori criticità dal punto di vista della gestione della sicurezza e rappresentano per l’Anas oltre il 61% dello sviluppo complessivo di gallerie naturali attualmente in esercizio.

Vengono proprio dall’ANAS, Antonio Valente parla nel settembre 1999, i primi riferimenti tecnici per la progettazione della sicurezza in galleria, con la Circolare 7735/99. A dicembre dello stesso anno, il Ministero dei Lavori Pubblici emetteva la Circolare n. 7938 “Sicurezza della circolazione nelle gallerie stradali con particolare riferimento ai veicoli che trasportano materiali pericolosi” che disponeva che gli enti proprietari o concessionari, censissero e classificassero le gallerie di propria competenza e, successivamente, con il DM 5/6/2001 “Sicurezza nelle gallerie stradali”, che effettuassero un programma di adeguamento degli impianti di illuminazione delle gallerie alle indicazioni contenute nelle istruzioni tecniche CIE 88-1990.

Un forte spartiacque tra le passate concezioni progettuali e le nuove, basate sulla ricerca di miglioramento degli standard di sicurezza, è stato rappresentato dal D.M. 5.11.2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”. Infatti il DM ha introdotto l’incremento delle dimensioni trasversali delle gallerie naturali per il mantenimento della sezione stradale in galleria, il profilo redirettivo, e ha disciplinato l’inter distanza delle piazzole di sosta e dei by-pass, pedonali e carrabili, e gli allargamenti dovuti alle problematiche di visibilità in curva, in seguito al mutato criterio di attribuzione delle velocità di progetto sugli elementi circolari, incrementate rispetto alla normativa CNR.

Il panorama normativo, agli inizi del 2003, era quindi costituito dalle citate circolari ANAS e del Ministero delle Infrastrutture.

 Evoluzione normativa

Con la Direttiva 54/2004/CE, relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete transeuropea,  gli Stati membri  sono  stati obbligati a designare una o più autorità amministrative, responsabili di assicurare il rispetto di tutti gli aspetti di sicurezza di una galleria.

La Direttiva 54/2004/CE è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n 264/2006 “Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea” che istituisce, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, una Commissione permanente per le gallerie che eserciti le funzioni di Autorità Amministrativa previste nella direttiva 2004/54/CE per tutte le gallerie situate sulla rete transeuropea ricadente nel territorio nazionale italiano. I principali compiti della Commissione sono la valutazione della conformità delle gallerie esistenti, l’approvazione dei progetti di adeguamento, l’approvazione dei nuovi progetti, l’autorizzazione alla messa in esercizio di nuove gallerie.

Il Dlgs 5 ottobre 2006, n. 264 ha rappresentato un ulteriore elemento di sviluppo progettuale nell’ambito delle opere in sotterraneo: elenca una serie di misure infrastrutturali, classificate come strutturali ed impiantistiche, comprendendo in esse tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza (dal numero di fornici e corsie, alla geometria della galleria fino agli impianti ed alle relative caratteristiche ignifughe). Alcune di queste possibili misure di sicurezza, in Italia erano già disciplinate dal DM 2001 vigente, che impone in funzione della categoria stradale il numero di fornici e la composizione della piattaforma stradale.

Tralasciando gli interventi che prevedono la riduzione dell’esercizio - quali l’inibizione al passaggio di merci pericolose - gli interventi mirati ad innalzare la sicurezza prevedono misure attive e misure passive. Per misure attive si intendono tutte quelle azioni che intervengono, automaticamente o su comando, nel momento in cui si attiva un incendio e consistono sostanzialmente in dotazioni impiantistiche che permettono di intervenire sull’incendio fugandolo e/o riducendone le conseguenze quali ventilazione dell’aria, sistemi idrici, sistemi antincendio, illuminazione di emergenza, sistemi di comunicazione, impianti semaforici, segnaletica a pannelli variabili, telecontrollo ecc.; le misure passive sono invece tutte quelle misure che sono poste in opera in maniera permanente, dalla costruzione dell’opera o in fasi successive, innalzando la sicurezza dell’esercizio quali bypass pedonali e carrabili, cunicolo di emergenza, illuminazione permanente, etc.. Sia le misure attive che quelle passive possono essere applicate nelle nuove realizzazioni, già nella fase progettuale, mentre è tuttavia evidente che l’applicazione delle misure passive per la messa in sicurezza di tunnel esistenti, può comportare, oltre che costi molto elevati, un temporaneo arresto o riduzione dell’esercizio dell’arteria viaria. Per la sicurezza di una galleria, sia in fase progettuale che ad opera già realizzata, occorre fare delle valutazioni per comprendere quali delle misure di sicurezza attiva e passiva realizzare e quali siano gli effettivi benefici in termini di innalzamento del livello di sicurezza.

Caratteristiche geometriche della sagoma

 

Il tipo di misure da intraprendere deve passare attraverso una analisi di rischio che permetta di valutare quali delle misure attive e passive porre in opera con i conseguenti costi e benefici in termini di accrescimento degli standard di sicurezza derivanti da tale operazione. La metodologia di analisi permette di caratterizzare la galleria stradale, evidenziandone i fattori di rischio, e fornisce eventuali livelli o condizioni di sicurezza equivalente. A valle dell’analisi di rischio sarà quindi possibile determinare le misure progettuali da intraprendere nel caso specifico e, per le gallerie esistenti, quando non è possibile trattare con un approccio di tipo sistemico, le soluzioni sono “ad hoc” giustificate da una analisi di rischio specifica.

In questo ambito normativo, l’ANAS pensò di costruire uno strumento che guidasse, verso criteri di omogeneità, le numerose soluzioni che arrivavano dal mondo della progettazione, e che “misurasse” i provvedimenti da adottare, ottimizzando i costi, in modo da ampliare i sistemi e le misure di sicurezza senza prevedere misure inefficaci.

Allo scopo di recepire completamente le indicazioni tecniche della Direttiva Europea e con l’obiettivo di uniformare la progettazione relativa alla sicurezza nelle gallerie stradali, l’ANAS dunque emanò due Circolari: la n°33/05 con la quale unificava la geometria delle “sagome interne e principali dotazioni infrastrutturali delle gallerie stradali” e la seconda Circolare n°17/06 con allegate le “Linee Guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali”, dopo l’approvazione del Consiglio Superiore dei LL.PP. Tali Circolari sulle Gallerie Stradali rendono pratica l’applicazione del D.lgs. 264/06, dettagliando analiticamente i requisiti minimi impiantistici e strutturali, fornendo i criteri essenziali per gestire i controlli dalle Sale Operative e descrivendo analiticamente il modello di Analisi di Rischio definito dalla legge.

Per la definizione delle sagome sono stati definiti gli standard minimi richiesti; a tal fine sono stati schematizzati tutti gli elementi che contribuiscono a determinare le dimensioni interne delle gallerie: pozzetti di raccolta dell’acqua di sversamento in piattaforma, di drenaggio della galleria, dotazioni impiantistiche oltre che l’altezza minima prevista dal D.M. 5.11.2001.

Conseguentemente, per soddisfare tutte le esigenze sopravvenute in seguito al nuovo quadro normativo di riferimento l’area della sezione trasversale delle gallerie ha subito mediamente un incremento valutabile tra il 45 e il 60% della superficie con evidenti e rilevanti conseguenze tecniche ed economiche.

 

Sezioni tipo

 

L’aumento della sezione di intradosso, dovuta prevalentemente al rispetto dei franchi verticali ed al mantenimento delle banchine anche in galleria, per le gallerie bidirezionali lunghe (singola canna), è in parte dovuto anche all’inserimento di vie di fuga pedonali e/o carrabili; tali via di fuga vengono normalmente ricavate, ove non sia possibile uscire direttamente all’aperto (gallerie parietali), all’interno della sezione di scavo e quindi vengono poste o in arco rovescio o in calotta, o in apposita galleria al lato della galleria principale. Tali opere necessitano inoltre di notevoli dotazioni impiantistiche per la ventilazione e lo smaltimento dei fumi in caso di incendio; la realizzazione di appositi controsoffitti per l’aspirazione dei fumi determina inoltre la necessità di avere grandi spazi in calotta con ulteriore incremento della sezione di scavo.

Tutto ciò premesso, si può comprendere quanto le nuove modalità di progettazione, applicate per tutte le gallerie di nuova costruzione a partire dal 2006, stiano influendo sulla progettazione delle infrastrutture stradali.

Le “Caratteristiche Geometriche e Funzionali delle gallerie stradali”, riguardanti le sagome interne e le principali dotazioni infrastrutturali ed allegate alla Circolare n° 33/05, sono state revisionate alla luce delle innovazioni sulle dotazioni infrastrutturali ed impiantistiche e della esperienza effettuata, emettendo la nuova Circolare. Oltre a numerosi affinamenti progettuali, rispetto alla precedente circolare.

Bisogna tener presente che le normative inerenti la sicurezza delle gallerie, di carattere nazionale ed europeo, di ordine impiantistico ma anche geometrico, sono state emanate in date diverse, con strumenti legislativi diversi e presentano, in alcuni casi aspetti di incoerenza o comunque di difficile applicazione. Nella circolare 17/06 infatti si tende ad omogeneizzare in un unico atto il decreto legislativo 264/06, la Direttiva Europea 54/2004/CE sulle sole gallerie della rete Transeuropea, il DM 5/11/01 sulle geometrie delle strade, il DM 14/09/2006 sulla illuminazione delle gallerie, e non da ultima la distinzione fra cosiddette gallerie “corte” e “lunghe” ovvero tra esistenti e di nuova realizzazione.

Le Linee Guida, ottemperando alle normative vigenti specifiche e in particolar modo al DM del 5/11/2001 individuano un approccio sistemico nella formulazione dei contenuti per la progettazione o l’adeguamento della sicurezza nelle gallerie, fissando le condizioni di applicazione e dettagliando gli obiettivi da perseguire. Il testo descrive le modalità progettuali per la messa in sicurezza delle gallerie ANAS già in esercizio o di futura realizzazione su qualunque tratta.

Il lavoro svolto nella redazione delle linee guida ha omogeneizzato ed integrato le norme preesistenti di ordine nazionale ed europeo inerenti la sicurezza in galleria.

I punti qualificanti del documento sono:

  • la definizione di una metodologia di analisi di rischio
  • le tipologie degli interventi per la sicurezza delle gallerie stradali
  • i requisiti minimi della sicurezza nelle gallerie stradali
  • i criteri progettuali delle tipologie degli interventi
  • le caratteristiche prestazionali dei materiali utilizzati

Il 9 dicembre 2009 l’ANAS ha riemesso le Linee Guida come Allegato alla Circolare n° 179431/09. Il nuovo documento “Linee Guida per la progettazione della sicurezza nelle Gallerie Stradali secondo la normativa vigente” è stato revisionato secondo le normative vigenti e tenendo conto delle innovazioni tecnologiche intervenute sulle dotazioni impiantistiche, delle sperimentazioni ed esperienze maturate negli ultimi anni. Il documento è stato inoltre rielaborato, affrontando anche le problematiche legate alle Gallerie esistenti che sono oggetto di consistenti interventi finalizzati al raggiungimento degli standard di sicurezza attesi, nonché dettagliando la documentazione di sicurezza richiesta per tutte le gallerie dalla Commissione Permanente Gallerie del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, introdotta insieme alla nuova figura del Responsabile Sicurezza Gallerie, nominato dagli Enti proprietari.

Il documento delle nuove Linee Guida è organizzato secondo quattro principali capitoli:

  1. Il progetto della sicurezza
  2. Documentazione della Sicurezza
  3. Standard ANAS Nuove Costruzioni
  4. Standard ANAS Gallerie Esistenti.

Nel primo capitolo si illustrano i contenuti ed i metodi per la redazione del progetto della sicurezza sia per le gallerie nuove che per le gallerie esistenti. In questo ambito viene dettagliata la metodologia di analisi di rischio.

Nel secondo capitolo viene dettagliata la Documentazione della Sicurezza, richiesta per tutte le gallerie dalla Commissione Permanente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Nel terzo capitolo viene dettagliato lo standard ANAS per le nuove gallerie suddivise in, singola canna e traffico bidirezionale e doppia canna e traffico unidirezionale. In questo capitolo vengono fornite le caratteristiche geometriche della struttura galleria, le caratteristiche di banchine, uscite di emergenza, piazzole di sosta e di sistema di drenaggio, le caratteristiche ignifughe degli elementi strutturali e del colore delle pareti della galleria. Vengono dettagliate le Misure Impiantistiche quali l’Illuminazione (ordinaria, di emergenza e di sicurezza), la Ventilazione, le Stazioni di Emergenza, l’erogazione idrica, i sistemi di mitigazione, la Rilevazione incendio, l’impianto antincendio, il sottosistema di sorveglianza e rilevazione e sottosistema monitoraggio e rilevazione, Semafori, PMV, Segnaletica di emergenza, Sistemi di comunicazione, Rete di comunicazione, Alimentazione e circuiti elettrici, caratteristiche ignifughe degli impianti.

DIDASCALIA: Linee guida ANAS

 

 Parte importante del capitolo viene dedicata al Sistema di Controllo e Supervisione : la galleria è un sistema complesso in cui opere strutturali e sistemi d’automazione costituiscono, nel loro insieme, il livello di sicurezza caratteristico. Nella galleria virtuale, gli elementi interagiscono in modo efficace per ottenere un livello di sicurezza superiore alla semplice somma delle loro singole funzioni. Il maggior onere di coordinamento è a carico del Sistema di automazione, il cui scopo è quello di integrare tutti i sottosistemi e di definirne il comportamento anche in relazione alle altre variabili esterne. Il Sistema di controllo è responsabile anche del corretto riporto informativo alla sala operativa, sia essa locale o centrale, ossia che includa gli elementi strutturali di raccordo (svincoli, viadotti, piazzali o semplici tratte in superficie). Oltre alla corretta gestione d’insieme del regima normale e d’emergenza, è compito ulteriore del sistema di controllo e supervisione, supportare con funzioni diagnostiche e predittive il mantenimento del livello di sicurezza delle condizioni previste in progetto. L’architettura del sistema risulta necessaria a garantire un affidabile funzionamento dei sottosistemi impiantistici dalle Sale Operative Compartimentali (n° 19) ed una Sala Operativa Nazionale.

Nel quarto capitolo infine viene dettagliato lo Standard ANAS per le Gallerie Esistenti, individuando le misure Strutturali (numero di canne e di corsie, caratteristiche geometriche della struttura galleria, banchine, uscite di emergenza, piazzole di sosta, sistema di drenaggio) e le misure Impiantistiche necessarie per la messa in sicurezza.  

Per la messa a norma delle gallerie esistenti, le problematiche riscontrate sono di natura finanziaria - dovute all’attuale situazione economica mondiale e all’elevato numero di opere in sotterraneo presenti in Italia - e tecnica poiché le lavorazioni sulle gallerie in esercizio comportano una forte incidenza sul traffico. Tale caratteristica è evidente soprattutto nel caso di singola canna, infatti, le tipologie d’intervento, sia di natura strutturale sia di natura impiantistica, vengono decise sulla base anche dell’analisi di rischio e di un’analisi costi-benefici. In alcuni casi si è costretti a prevedere l’abbandono delle vecchie gallerie e la costruzione di nuove opere di lunghezza maggiore.  

Le normative hanno inciso fortemente sia sulle caratteristiche geometriche e funzionali delle gallerie stradali (aumento del “gabarit”, inserimento della corsia di emergenza,  maggiorazione dei margini dovuta a motivi di visibilità, sostituzione dei marciapiedi con il profilo redirettivo, piazzole di sosta più ravvicinate, minore interdistanza dei by pass carrabili e pedonali, cunicolo di emergenza) sia sulle dotazioni impiantistiche (miglioramento dei sistemi di ventilazione, sistemi antincendio, rinforzo dell’illuminazione, illuminazione di emergenza, sistemi di telecontrollo e di comunicazione, etc..). Tutto ciò ha comportato inevitabilmente anche un aumento dei costi di costruzione e di gestione delle gallerie stradali.

Nel caso di gallerie bidirezionali di lunghezza maggiore ai 2Km, l’incidenza dei costi legati alla sicurezza può incidere anche per il 40%.  Le dotazioni infrastrutturali più strettamente legate alla sicurezza (cunicolo di emergenza, piazzole di sosta, by pass, etc..) hanno mediamente un costo di circa il 22%  per le gallerie bidirezionali e di circa il 10%  per le gallerie monodirezionali.

DIDASCALIA: Costi

 

Per quanto riguarda le dotazioni impiantistiche vi è un’incidenza sul costo di realizzazione delle gallerie di circa il 7%. La necessità di inserire nuove tecnologie volte alla riduzione dei consumi energetici nelle gallerie, si rende necessaria per un contenimento dei costi di esercizio considerato anche l’incremento che ci sarà nei prossimi anni nel numero di km di gallerie.

Le linee guida ANAS hanno quindi cercato di armonizzare gli aspetti del D.Lgs. 264/2006 che del D.M. 5/11/01che non presentano una formulazione organica, e di specificare, per tipologia di strada e di galleria (monodirezionale e bidirezionale), tutte le caratteristiche strutturali ed impiantistiche; hanno, tra l’altro, tentato di colmare il vuoto normativo in materia di sicurezza attualmente esistente per le gallerie bidirezionali, cercando di uniformarne i requisiti di sicurezza a quelli richiesti per le gallerie a doppio fornice.

A distanza di quattro anni dall’emanazione dell’ultima versione della circolare riguardante le Linee Guida ANAS sulla sicurezza in galleria si rende necessaria una revisione per il recepimento delle nuove normative e l’inserimento di nuove tecnologie volte anche all’efficientemente energetico.

Le nuove normative da recepire sono il D.P.R. 151/2011 «Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi» e il D.Lgs. n°1 24/01/2012 «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la   competitività» anche se le linee guida del 2009 rispondono già sostanzialmente ai requisiti tecnici richiesti dal D.P.R. 151/2011.

Con il DPR 151/2011 le gallerie stradali di lunghezza superiore a 500m sono d’ora in avanti soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi da parte dei vigili del fuoco.

A fronte di un aumento del traffico si è registrata una diminuzione degli incidenti in galleria e soprattutto una diminuzione degli incidenti mortali. L’applicazione, quindi, delle diverse normative intervenute nell’ultimo decennio in Italia e la conseguente applicazione delle Linee Guida ha portato ad un notevole miglioramento degli standard di sicurezza sia delle nuove gallerie sia delle gallerie in esercizio adeguate alle nuove normative.

DIDASCALIA: Andamenti lineari dei dati di traffico e incidentalità in galleria

Sebbene l’evento incidentale in galleria sia statisticamente poco probabile, non occorre mai dimenticare che, in mancanza di adeguate dotazioni di salvaguardia, le conseguenze in termini di morti possono invece essere assai amplificate. Per questo continua Antonio Valente che non è infatti ipotizzabile alcun decremento dei parametri di sicurezza. Gli standard di sicurezza attualmente raggiunti nella progettazione e nell’esercizio delle gallerie stradali sono soddisfacenti, suscettibili solamente di ottimizzazioni gestionali ed affinamenti strutturali al fine del contenimento globale dei costi.

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