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Cinghiali e rischi, 'misura colma': "Qualcosa va fatto e subito!"

Lettera aperta su una questione sentita, tra pericoli sulle strade e animali 'a spasso' in città

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Riceviamo e pubblichiamo sulla questione cinghiali.

Mi sono risolto a scrivere dopo aver saputo dell'ultimo episodio che ha visto protagonisti dei cinghiali, a spasso in via Antonio Bosco, in pieno centro abitato.

Sono ormai 2 o 3 anni che le cronache locali vastesi e del territorio circostante, con crescente frequenza, ci raccontano di circostanze che vedono coinvolti i cinghiali. Un paio di volte a settimana ci sono incidenti con cinghiali travolti da mezzi di passaggio e da qualche mese si sta assistendo ad una escalation di testimonianze incontrovertibili sulla presenza di questi animali nei centri abitati.

Questa la fredda cronaca, senza dimenticare che non assurgono agli onori della cronaca gli episodi di devastazione delle colture e dei campi, con grave pregiudizio economico degli operatori agricoli.

E' ormai il caso di non fermarsi alla fredda cronaca, ma di vedere cosa c'è dietro il semplice titolo giornalistico "Cinghiale travolto sulla statale xxx", oppure "Cinghiali a spasso in città!".

1° CASO "Cinghiali e viabilità": sono un motociclista e in quanto tale avverto ancora più degli automobilisti la preoccupazione per la presenza di questi animali vaganti. Se con l'auto si rischia al massimo un grande spavento e di distruggere il mezzo (certo: non fa piacere e sono soldi da spendere per rimetterla a posto, sempre ammesso che sia possibile), per chi è in sella a una moto, che di ruote ne ha solo 2, c'è la certezza di finire per terra e soffrire serie conseguenze fisiche, senza contare i danni alla motocicletta. Ho da tempo rinunciato a godermi lo splendido tracciato della SS16 tra Ortona e Vasto proprio per queste considerazioni, preferendo percorrere la A14; vivo con apprensione estrema la percorrenza, specie nelle ore serali, del tratto da Vasto Nord a Vasto città, nel timore che spunti all'improvviso un cinghiale o, peggio, un piccolo branco, dalla macchia mediterranea tra Zimarino-Pagliarelli-Lebba-zona Aqualand/Incoronata.

2° CASO "Cinghiali in città": per quanto si voglia essere tolleranti, o non ci si senta di mettere in cima all'agenda delle priorità la questione cinghiali, le istituzioni cittadine non possono più considerare secondario il fatto di avere animali selvatici di rilevanti dimensioni in giro per le strade cittadine! Invito tutti a fare mente locale su cosa questo significhi. Proviamo a contestualizzare, perché questo potrebbe aiutare a meglio comprendere di cosa stiamo parlando. Siete in giro a piedi, di rientro da una serata al pub o in pizzeria con gli amici, e vi si para davanti un cinghiale, o magari due, o una femmina con alcuni piccoli: cosa fate? Una mamma ha una carrozzina con un bimbo piccolo dentro, o un nonno sta accompagnando per mano il nipotino e si imbattono in un cinghiale, o magari due, o una femmina con alcuni piccoli: come la mettiamo? Ancora: alla sera state portando a spasso il cane e vi imbattete in un cinghiale, o magari due, o una femmina con alcuni piccoli: come reagirà il cane? E come reagirà il cinghiale, vedendo il cane? E se steste facendo jogging per strada, magari in via S. Sisto o in zona Incoronata o in zona Trave, e vi imbatteste in un cinghiale, o magari due, o una femmina con alcuni piccoli: avete pensato a come gestire la cosa?

Questi sono solo alcuni esempi di situazioni normalissime che posso presentarsi e rispetto alle quali nessuno di noi saprebbe come comportarsi. E se accadesse qualcosa che non ci si augura? Si finirà col solito teatrino della mestizia, con successiva indignazione, promessa di agire, rimpallo di responsabilità? Perché costringere i cittadini (ed elettori, non lo si dimentichi!) ad assistere all'ennesimo, stucchevole, noioso, inutile spettacolo, che finirebbe per alimentare ancora di più la sfiducia nella capacità delle istituzioni di fare fronte alle esigenze della Comunità?

Veniamo quindi al punto: trovo francamente inaudito che, in presenza di fatti incontrovertibili, i cittadini siano costretti a costituirsi in comitati per sensibilizzare le istituzioni cittadine ad agire. Dalle autorità cittadine, SINDACO IN TESTA, mi aspetto che si vada dall'ente responsabile per questi aspetti, e si battano i pugni sul tavolo (visto che finora si fa solo un gran parlare di tavoli di discussione, mentre gli episodi si moltiplicano) non lasciando gli uffici finché non viene garantita (si badi: non promessa, ma GARANTITA...) un'azione reale, con modalità e tempi certi. La misura ormai è colma ed il tempo del confronto e della pacata raccolta delle istanze è finito: non c'è più da capire o inquadrare i contorni del problema (esso è ormai chiaro e delineato!), ma VA FATTO QUALCOSA E SUBITO! Se le istituzioni preposte mandano il Sindaco della Città del Vasto sul ghiaccio (espressione che rende l'idea di chi rassicura il Sindaco e, una volta che egli esce dalla porta dell'ufficio, torna a pensare ad altre questioni), stanno ridendo bellamente in faccia ai 35.000 elettori che egli rappresenta (e a
tutti gli altri cittadini che, pur non votando, sono messi a rischio da questi animali). Questo sarebbe inaccettabile da parte di un Sindaco che è stato messo in quella posizione dai cittadini del Vasto perchè sia portatore dei loro interessi.

Senza risposte sostanziali sui modi e sui tempi (che DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE BREVISSIMI!) utilizzi ogni mezzo istituzionale e non (stampa) per mettere pressione e rendere chiaro a tutti che l'INETTITUDINE ED INEFFICIENZA dell'Istituzione preposta NON SONO PIU' ACCETTABILI e che, di conseguenza, egli stesso prenderà iniziative drastiche e risolutive UNA VOLTA PER TUTTE di questa situazione che da troppo tempo si trascina mettendo a rischio l'incolumità dei propri concittadini.

Grazie per lo spazio che vorrete dedicare a questa lettera. Stefano Tella

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