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Urine, sporcizia e odore nauseabondo nel cortile di Palazzo d’Avalos

Turisti in fuga desistono dal visitare il Museo

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“E’ davvero un peccato che ci sia un odore così forte e nauseabondo all’ingresso di questo bellissimo palazzo”, è il commento di una turista marchigiana in visita nella città litoranea e che stamani, 28 aprile, si trovava nel Cortile di Palazzo d’Avalos, nel cuore del centro storico.

Già un gruppo di circa venti persone provenienti dal nord Italia si era precedentemente allontanato, indignato per le condizioni di degrado in cui versa in special modo l’androne del cortile in cui sono presenti vere e proprie pozzanghere dall’inequivocabile odore di urina e immondizia.

“Il cortile di sera diventa un luogo in cui molti ragazzi vengono a bivaccare, portandosi dietro calici con i cocktail e bottiglie di vetro – ha raccontato una delle componenti dello staff del Museo, indicando un bicchiere di plastica con del vino lasciato la sera prima e sottolineando che “accanto ad esso, proprio qui davanti alla porta del museo, abbiamo ritrovato, come d'altronde succede spesso, dei fazzoletti sporchi, che presumo siano stati lasciati dalle persone che vengono ad espletare i propri bisogni.   

Il personale ha confermato di trovare ormai da tempo, nel weekend, il cortile in queste condizioni e di aver segnalato la problematica all’amministrazione, che pare si trovi nella difficoltà di gestire la cura di un luogo che è comproprietà in parte pubblica e in parte privata.

“Stamattina – ha detto Ivo Menna - sono arrivato intorno alle 10 e non appena ho varcato la porta del cortile sono stato invaso da questo insopportabile odore. Le porte sono intrise di urina umana. Io ho visto turisti di Bologna, di Rimini e olandesi scappare letteralmente. Il centro storico è completano abbandonato, non c’è vigilanza e non ci sono altre forme di controllo efficaci”.

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