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Consiglio comunale 'straordinario' per la direzione del Polo Culturale Vastese

La richiesta delle minoranze dopo la decisione del ricorso al Consiglio di Stato del Comune

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Vogliono discutere della situazione della cultura a Vasto, ma soprattutto del nuovo Polo Culturale, nato dalla fusione tra il Teatro Rossetti e la Scuola civica musicale. E per farlo hanno presentato una richiesta di convocazione straordinaria ed urgente dell’assemblea civica.

I promotori sono sette consiglieri comunali del centrodestra che hanno preso l’iniziativa dopo il ricorso al Consiglio di Stato da parte del sindaco Francesco Menna sul concorso per la direzione artistica del Polo Culturale. Un argomento che continua a tenere banco in città.

Vogliamo affrontare nel più breve tempo possibile la situazione della cultura a Vasto in generale e del nuovo Polo Culturale in particolare, a livello organizzativo e operativo e al fine di meglio concordare gli indirizzi di governo in materia culturale”, spiegano Vincenzo Suriani, Francesco Prospero, Davide D’Alessandro, Guido Giangiacomo, Alessandro D’Elisa, Alessandra Cappa e Edmondo Laudazi“il consiglio dovrà essere convocato nei venti giorni successivi alla data della richiesta”.

Il tema è di strettissima attualità dopo la decisione del Comune di fare appello contro la sentenza del Tar di Pescara che, nell’accogliere il ricorso del concertista romeno, Mihai Ungureanu, ha sospeso l’efficacia della procedura per la nomina del direttore artistico del nuovo Polo Culturale, vinta dal maestro vastese Raffaele Bellafronte.

Il sindaco Francesco Menna ha motivato tale provvedimento con ragioni di “interesse pubblico, spiegando che “l’indicazione di presentare appello è arrivata dall’avvocatura comunale e che, in questi casi, non la politica a decidere”. Ma le minoranze non sono affatto convinte che le cose siano andate così. Anzi ritengono che sia avvenuto esattamente il contrario. Cioè che sia stato il sindaco a fornire un tale indirizzo ai legali dell’ente, nonostante la contrarietà espressa dalla giunta comunale. Sta di fatto che sulla controversa questione saranno i giudici di Palazzo Spada a Roma a pronunciarsi.

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