Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Quando un carcerato incontra l'arte del Palizzi

Condividi su:

Gentile Direttore

Sono la Presidente del Club per l'Unesco di Vasto. Le scrivo non tanto per segnalarle una nostra iniziativa, ma per il profondo significato sociale e umano della stessa.

Il mio Club ,desiderando che un numero sempre maggiore di cittadini vedessero la bella ed esaustiva mostra di Filippo Palizzi in corso a Vasto e prossima alla chiusura( già avvenuta al momento in cui le scrivo), ha pensato di coinvolgere nella visita gli ospiti della Casa Circondariale; infatti L'Unesco ,come dice il suo nome, si batte per le pace, la cultura, l'educazione scientifica, letteraria e artistica e coltiva , dunque, la  convinzione, condivisa dalla scrivente e da tutto il Club, che sia necessario gettare ponti tra le varie realtà , per evitare che le marginalità diventino drammaticamente degli "altrove" invisibili al resto della comunità.

 Affinché l'incontro con l'opera di Palizzi fosse proficuo ho messo a disposizione le mie competenze di Storica d'arte, organizzando la visita il giorno prima con i detenuti e i generosi e attenti Operatori del Carcere.

Il 18 gennaio abbiamo, dunque, visitato la mostra di Palizzi, arricchita dell'opera magna che ha anche dato il titolo alla mostra Dopo il Diluvio, con grande coinvolgimento degli internati, in particolare di Antonio P., il quale commentava con molta pertinenza le opere, arricchendo il percorso con intuizioni molto interessanti. Nel mentre tutti erano colpiti dalla notevole perizia tecnica dell'artista e dalla umiltà francescana insita nella scelta di ritrarre soggetti, ambienti e animali umili, senza paludamenti accademici, Antonio andava oltre, sottolineando con notevole acume la religiosità sottesa a tutto il lavoro dell'artista, che pure non ha mai trattato temi sacri.

 Antonio è autodidatta, ma è dotato di notevole sensibilità  e l'espressione artistica lo àncora ad una realtà positiva che fa da contraltare all' angustia della detenzione.

L'incontro con Antonio e con  persone che conducono una vita così diversa dalla mia, con un mentore così speciale come F.Palizzi, ha regalato a me e alla Prof. Letizia Stangarone che mi accompagnava, una mattinata arricchita e resa speciale da quell' intensa relazione umana.

 E già sarebbe bastato.

Invece l'incontro ha avuto un seguito ancora più soddisfacente, perché Antonio, attraverso gli operatori della Struttura di recupero, mi ha fatto pervenire un disegno, un bel disegno di sua mano,  che riproduce un quadro in mostra Contadinella sdraiata sopra una roccia, del 1864.

 Per me è stato un grande regalo, perché ho provato la soddisfazione che ti avvolge quando ti sembra che la strada che stai percorrendo è quella giusta e che la creazione artistica è in grado di affratellare, in una intensa emozione , l'umanità intera.

Grazie Antonio.

E grazie a Lei, gentile Direttore se vorrà ospitare la mia lettera e, soprattutto, il disegno di Antonio.

         

C:UsersmasterDocumentsU.N.E.S.C.OUNESCO 2019CASA CIRCONDARIALECOPIA DI ANTONIO P., detenuto nella Casa Circondariale di Vasto, da un quadro di F. Palizzi.jpg Antonio P., Copia dal quadro di F.Palizzi Contadinella sdraiata sopra una roccia

C:UsersmasterDesktopfilippo-palizzi-fanciulla-sulla-roccia-a-sorrento_190191.jpg

Filippo Palizzi, Contadinella sdraiata sopra una roccia, 1864

Condividi su:

Seguici su Facebook