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Il lavoro di smaltimento rifiuti per ristrutturare casa

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Se siamo alle prese con un lavoro di ristrutturazione, l’euforia di vedere la novità e la freschezza in casa annebbia la vista e non ci fa rendere conto di quelli che dovrebbero essere i reali passi da effettuare per la buona riuscita del nostro lavoro.

Questo vuol dire che ogni volta che dobbiamo fare dei cambiamenti, quasi sicuramente tenderemo a fare rifiuti, cioè a creare residui di calcinacci e di macerie che andranno necessariamente smaltiti. In tal verso occorrerebbe raccogliere le dovute informazioni a riguardo, rivolgendosi agli esperti del settore.

Come funzionano i rifiuti da ristrutturazione

Al di là della quantità in sé e per sé il ritiro e smaltimento calcinacci va effettuato in maniera quanto più precisa possibile, rispettando la consistenza dei calcinacci, ed eventualmente tenendo conto del materiale che dobbiamo cestinare. Se si tratta infatti di rifiuti speciali, essi non possono essere gettati nella discarica di paese ma andranno consegnati a chi di dovere per uno smaltimento sicuro.

Ovvio è che se parliamo di uno smaltimento di un fabbricato intero, tenderemo a produrre rifiuti di ogni genere e specie. Mentre se i lavori ineriscono ad una stanza della casa, o magari a cambiare struttura e pezzi del bagno, o se cambiamo il parquet,  il discorso cambia. In genere ad occuparsi di questo lavoro ci sono le imprese edili, che, se nella peggiore delle ipotesi non hanno il potere di poterli smaltire da soli, sanno a chi rivolgersi per poter effettuare la consumazione dei calcinacci senza incorrere in spiacevoli errori.

Detto ciò, è bene comunque dire che smaltire i rifiuti da lavori edili richiede dei processi consoni e adatti alla normativa vigente. Quindi meglio sempre rivolgersi a professionisti del settore, che sanno come rispettare la legge e come non sbagliare in merito.

Il costo dello smaltimento

Come per ogni cosa, anche in questo caso provvedere ad un simile lavoro rivolgendosi alle persone giuste richiede un esborso di denaro.

C’è comunque a nostro vantaggio il fatto che sono molte le imprese edili ad occuparsi interamente del lavoro: dalla ristrutturazione allo smaltimento, evitandoci in questo modo spese ulteriori o il fatto di chiamare una impresa apposita

Chi si occupa dei rifiuti edili

Ai sensi del Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, Norme in materia ambientale, l’obbligo di smaltimento di rifiuti causati da lavori edili  è a carico di colui che produce le macerie. Se quindi il lavoro lo compie una ditta è ovvio che spetta a lei il compito di liberarci dai rifiuti per lo smaltimento secondo legem.

Onde evitare di incorrere in spiacevoli errori meglio sempre fare un controllo sul preventivo emesso dall’impresa, la quale, se si occupa dello smaltimento, ha l’obbligo di inserire le spese all’interno del preventivo emesso. In caso contrario sarà meglio chiedere esplicitamente se ad occuparsi di questo cavilloso iter saranno loro o se occorre rivolgersi a qualcun altro.

Qualunque materiale proveniente da una modifica edile, che sia un calcinaccio, della polvere o ogni tipo di rifiuto possibile, viene considerato come speciale, e in quanto tale va smaltito all’interno di discariche apposite.

Ci sono tuttavia alcuni dei rifiuti derivanti da lavori domestici che potrebbero anche essere portati nelle classiche isole ecologiche. Ma in questo caso, sarà la discarica a doversi documentare per capire se nella spazzatura ammessa al suo interno possa valere lo smaltimento di rifiuti tipicamente edili.

Per ogni altra tipologia di “rifiuto” è bene sempre, infine tenere in considerazione quanto detta la legge a riguardo, in virtù del fatto che le macerie prodotte vengono sempre smaltite da ditte speciali, previamente iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.

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