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Frode fiscale 'ultra milionaria' nel bilancio dell'operazione 'Phantom Ticket'

Guardia di Finanza in azione. Secondo le accuse registratori di cassa modificati facevano sparire i reali incassi dalla contabilità

redazione
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Oltre 45 milioni di euro non dichiarati e circa 25 milioni di valore della produzione, anche questa non dichiarata. L'imposta sul valore aggiunto evasa ammonta a complessivi circa 3,5 milioni di euro.

E' la maxi frode fiscale scoperta dalla Guardia di Finanza di Chieti per la quale sono state deferite all'autorità giudiziaria cinque persone in qualità di legali rappresentanti di sette società di capitali per il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante artifici e sei persone in qualità di soci percettori di redditi di capitali in nero, per il delitto di dichiarazione infedele.

E' il bilancio di una complessa operazione denominata "Phantom Ticket", nella quale i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Chieti hanno individuato un singolare meccanismo fraudolento perpetrato sistematicamente da un noto gruppo imprenditoriale operante nei settori della ristorazione e della vendita di oggetti preziosi. Nel corso delle indagini è stato scoperto che erano stati sottratti al fisco enormi corrispettivi avvalendosi di registratori di cassa appositamente modificati i quali, sebbene emettessero regolari scontrini, in realtà facevano sparire letteralmente gli incassi dalla contabilità.

Per contro, i soci continuavano a finanziare le aziende con nuovi e sorprendenti apporti di capitali i quali non erano altro che i ricavi scomparsi.

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