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L'incubo di 'Antonella', l'hanno abusata in sei per due anni

Violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile le accuse contestate ad altri quattro giovanissimi dopo i primi due arrestati

redazione
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Sviluppi nel triste e turpe caso di violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile a Vasto dell'inizio di giugno.

Dopo i due minorenni arrestati per aver reiteratamente costretto una ragazzina a compiere atti sessuali per evitare che venissero diffuse sul web foto e video che la ritraevano in atteggiamenti compromettenti,  altri quattro minorenni, due di Vasto, uno di San Salvo ed uno di Paglieta, sono stati posti in regime di permanenza in casa, ovvero agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’indagine, coordinata dalla Procura dei Minori dell’Aquila.

I particolari di questo secondo filone d’inchiesta sono stati resi noti stamani dal maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vasto, nel corso di una conferenza stampa presso il Comando provinciale di Chieti.

Il maggiore ha ricordato come Antonella (nome di fantasia), aveva conosciuto circa due anni fa Marco (nome di fantasia) un ragazzino poco più grande di lei studente delle liceo con il quale ha iniziato una frequentazione tipica dell’età adolescenziale. Antonella viene ripresa fraudolentemente con il telefonino di Marco in atteggiamenti che la ritraggono nel compimento dei suoi primi approcci sessuali. Da quel momento inizia il suo incubo, viene infatti costretta a continuare ad avere rapporti sessuali con lui, dietro la minaccia di veder pubblicate sul web le foto ed i video compromettenti.

Le richieste si fanno più frequenti e vedono il coinvolgimento di altri coetanei. Incontri, abusi sessuali, che vengono consumati nel garage di Marco ma anche in luoghi aperti o in casolari abbandonati. In un episodio le viene offerta anche della cannabis per aiutarla ad essere più disinibita. Ma anche per poterla riprendere e ricattare ulteriormente. Per lei l’incubo prosegue per circa due anni fino a quando, consigliata anche da un amico, decidere di raccontare tutto ai Carabinieri. Scattate le indagini, lo scorso mese di giugno vengono subito individuati ed arrestati Marco ed un altro ragazzo della sua età, diciassettenni.

L’attività investigativa, svolta sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica dell’Aquila, Robero Polella, ha consentito di documentare ulteriori episodi di violenza sessuale di gruppo che hanno visto come protagonisti altri quattro ragazzi minorenni. In particolare sul cellulare di uno dei quattro vengono trovate migliaia di foto e video in cui la ragazza è stata immortalata durante i rapporti sessuali. File anche condivisi sul web.

L’ipotesi accusatoria formulata dall’autorità giudiziaria minorile si fonda su: dichiarazioni della parte offesa, chiamate in correità e riscontri oggettivi sulla presenza di files su dispositivi cellulare. Ai quattro minorenni, tutti incensurati, sono stati contestati i reati di violenza sessuale di gruppo continuata e aggravata dalla minore età della parte offesa, violenza privata e pornografia minorile. I quattro giovani, rintracciati nel pomeriggio di ieri, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di permanenza in casa con divieto di comunicare con persone diverse da quelle coabitanti, per la durata di 30 giorni, in attesa dell’interrogatorio di garanzia, che sarà effettuato nei prossimi giorni.

Fonte Rete 8

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