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Sara Quida protagonista di laboratori artistici alla Paolucci

La pittura informale dei suoi graffi d’amore contagiano i ragazzi

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Sara Quida, artista di origine sarda, da vent’anni abruzzese ,ha presenziato all’inaugurazione del VernissageOnly Love” della Scuola secondaria di primo grado “Raffaele Paolucci” alla Saletta Mattioli, promosso dalla Preside prof.ssa Sandra Di Gregorio. Ha avuto modo di collaborare per tre mesi con alcune classi della scuola media per insegnare la  sua particolare tecnica artistica ai ragazzi. Una tecnica informale, con una gestione del colore senza alcun tipo di disegno, con l’uso delle mani. Sara racconta che sua il colore ad olio, puro, e lo diluisce direttamente sulla tavolozza ,  creando nuance direttamente sul supporto. Con il calore delle mani si creano delle naturali ossidazioni con gradazioni bellissime, che vengono poi graffiate con la spatola per ottenere quelli che vengono denominati “Graffi d’Amore”.

L’appuntamento sporadico, per volontà degli stessi alunni, si è trasformato in un appuntamento bisettimanale, e la cosa più bella ora a fine mostra è la richiesta della Preside, dei docenti e dei ragazzi di continuare quest’attività anche l’anno prossimo.

Sara spiega che mediante questo laboratorio artistico, i ragazzi sono riusciti, mediante la gestione libera del colore, ad esprimere se stessi,il loro mondo interiore straordinario, le loro emozioni. Sono venuti fuori dei talenti straordinari.

La storia artistica di Sara Quida è particolare. Da impiegata nel 2009 ha fatto un cambio di direzione. Frequentare l’Atelier di Paolo Dongu, artista del territorio e suo ex compagno, avere la familiarità con il profumo dei colori ad olio, forse avranno influito a prestare più attenzione alle proprie risorse interiori di artista e a cimentarsi nella pittura astratta, completamente informale. In questi anni ha partecipato ad importanti mostre collettive e personali in tutt’Europa, ottenendo importanti riconoscimenti.

 Il suo è un astrattismo particolare, perché è ricco di emozioni, di parole non dette, è contaminato dal tango argentino, sua grande passione. Sara dice che ruba le emozioni del tango e le traduce e trasforma nel colore, con coraggio, determinazione e al tempo stesso dolcezza e leggerezza. I colori volteggiano sulla tela attirando l’attenzione di chi li guarda.

Gira l’Europa, soprattutto Francia, Spagna, Slovenia, prossimamente in Russia e unisce tango e pittura, con la capacità di esprimere e comunicare la ricca sfaccettatura delle emozioni in uno stile sempre in evoluzione.

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