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Liceo Artistico: la pop-metafisica del vescovo Staglianò. Studenti incantati

Tanti i messaggi e i riferimenti culturali lanciati attraverso la musica

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“Al posto di S. Agostino, oggi, c’è Vasco Rossi”.

Questa frase dedicata da S.E. Mons. Antonio Staglianò agli studenti del Liceo Artistico che, nella mattinata di oggi, 16 maggio, lo hanno incontrato, esprime la totalità del pensiero e del linguaggio che animano il vescovo pop nel far breccia sugli animi dei giovani che lo ascoltano.

“La musica – ha detto - è fondamentale per comunicare con i ragazzi. Cinque anni fa, nel contesto di un convegno sulla metafisica organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore a Noto e in cui a me erano affidate le conclusioni in qualità di relatore, ho osservato che le centinaia di ragazzi presenti non stavano ascoltavano i docenti di filosofia teoretica. Scoraggiato, stavo quasi pensando di non parlare, quando mi venne in mente il modo in cui Benigni era riuscito a intrattenere milioni di persone raccontando la Divina Commedia e i Dieci Comandamenti in televisione. Allora ho utilizzato anch’io un escamotage, dicendo che avevo chiamato l’artista, il quale mi aveva suggerito di cantare alcune canzoni di Sanremo sulla metafisica del concreto. Ho proposto la canzone di Noemi dal titolo “Vuoto a perdere” in modo da discorrere sul concetto di horror vacui e della paura dell'uomo nei confronti del vuoto, che rappresentando il nulla, si contrappone all’essere. Ho spiegato, così, il ruolo della metafisica che si pone in una dialettica potente tra essere e non essere​”.

Il vescovo, invitato all’evento sul senso della vita dal titolo "Credere fermamente nell'essere umano" organizzato dal Rotary Club Vasto ed accolto dalla dirigente scolastica Maria Luisa Di Mucci e dalla sua antecedente Letizia Daniele, ha incantato l’Auditorium del Liceo Pantini-Pudente. Utilizzando un linguaggio immediato e moderno che coniuga la ricerca scientifica con l’animazione pastorale, è riuscito ad ottenere l’attenzione della platea, pur toccando temi culturalmente elevati, attraverso citazioni illustri di filosofi e letterati, sottolineando le correlazioni con gli artisti del panorama musicale contemporaneo.

“Le canzonette – ha continuato Sua Eccellenza - non sono solo canzonette, e a dimostrarlo ci sono diversi fatti. Qualche anno fa la stessa Accademia della Crusca ha messo insieme ‘L’infinito’ di Leopardi e ‘La solitudine’ di Laura Pausini. Nel frattempo Bob Dylan ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura, nonché di tanto in tanto i ministri della cultura dei diversi governi, come per esempio Franceschini, hanno affermano che i cantanti dovrebbero entrare come esami nella scuola perché le loro opere sono degne di approfondimenti e hanno qualità letteraria. La musica in questo modo diventa un referente strumentale semantico per poter dire le cose in modo da non fare annoiare i ragazzi”.

Il vescovo Antonio Staglianò, divenuto famoso grazie alle sue omelie a partire da un video postato su Youtube - così come lui stesso ci ha raccontato - che mi ha convinto sempre di più a pensare che questo metodo potesse essere interessante per catturare l’attenzione dei giovani”, ha scritto due libri sul tema dal titolo “Credo negli esseri umani, cantando la buona novella pop” e “Pop Theology per giovani, autocritica del cattolicesimo convenzionale”.

“Sul tema dei giovani – ha, infine, concluso - abbiamo nella chiesa cattolica un problema grande come una casa. La voglia di fare, però, lo si evince facilmente dalla volontà del Santo Padre poiché è in programma un sinodo dei Vescovi proprio su questo. Noi siamo tutti entusiasticamente attenti a quello che  avverrà in questa Assise mondiale”.

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