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Artista poliedrico: Gianluigi Delli Quadri

Sceneggiatore, regista, attore, musicista, scrittore di grande passione

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Gianluigi Delli Quadri, riservato, sensibile, amante del nuovo, tante idee che concretizza in mille progetti. Nella vita lavorativa si occupa della qualità alla Pilkington , ma nel tempo libero esprime la sua creatività e il suo straordinario talento artistico come musicista, attore, scrittore, sceneggiatore, regista. Ultimo successo quello di queste ultime settimane che l’ha visto attivo, con la rappresentazione  “La Condanna”, nella Chiesa di San Giuseppe e di Santa Maria, in una seconda edizione completamente  rinnovata.

Un dramma sacro, dopo tanti spettacoli teatrali comici in dialetto vastese, per cimentarsi in un nuovo genere per coinvolgere e al tempo stesso far riflettere ed emozionare il pubblico.

 Gianluigi racconta che ha fatto un accurato studio delle musiche, e di come sia riuscito a coinvolgere e appassionare i suoi amici di lavoro, trasformati in attori.

Quest’anno  sono stati 38 gli attori, tutti bravissimi, con costumi di scena realizzati da un’amica, che con parti recitate e mimate, con effetti speciali, hanno emozionato tutti nella rappresentazione degli ultimi momenti di Gesù. Domenica 25 marzo 2018 alla Chiesa di San Marco di Vasto ci sarà l’ultimo spettacolo alle ore 19.

Gianluigi tiene a sottolineare come i parroci vastesi accogliendo la sua proposta hanno dimostrato grande apertura, disponibilità e sensibilità che ha consentito un vero e proprio momento di riflessione spirituale, attraverso la sua drammatica rivisitazione di alcune scene della Passione di Gesù.

Ma quando inizia la carriera artistica di Gianluigi Delli Quadri? Sicuramente la madre Lucia Michela, donna di grande sensibilità e pacatezza d’animo e poetessa, ha consentito a Gianluigi di avere un’attenzione e profondità particolare anche alle piccole cose. Lui racconta con passione quando dopo le lezioni di chitarra da ragazzino ha iniziato la sua attività musicale hard rock in vari gruppi. Al quinto geometra poi, insieme ad un gruppo di amici, chiese  con un certo timore al preside Palucci, molto severo, la possibilità di realizzare un progetto di teatro. Il consenso ricevuto lo portò come attore alla sua prima rappresentazione al Cinema Globo con la commedia scritta dal grande maestro Espedito Ferrara.  Suo punto di riferimento per il teatro.

Con i quattro figli si è sempre divertito non tanto a leggere le storie, ma ad inventarle, per divertire e appassionare i suoi ragazzi. Questa capacità creativa e l’amore per il dialetto vastese e l’abilità e intuizione di sceneggiare fatti comuni, nelle loro contraddizioni e ilarità, come ad esempio i contrasti familiari,  gli ha consentito di scrivere molte sceneggiature e di portarle in scena con grande successo.

Sarebbe bello, dice l’artista,  avere a Vasto una scuola di teatro vastese.  Il teatro dialettale piace, incuriosisce, suscita nello spettatore spunti di riflessione, fa sorridere e nel contempo fa riflettere. Del resto il dialetto è la nostra cultura, appartiene al nostro modo di essere. E’ amareggiato dal fatto che il dialetto vastese stia scomparendo, lo parlano e lo capiscono in pochi. Gli attori non parlano più in vastese e il pubblico rischia di non capirlo più. E’ un peccato, perché si rischia di perdere l’identità.

Da alcuni anni ha iniziato a cimentarsi anche nella scrittura di brevi racconti, ricevendo anche diversi premi. Inoltre da alcuni anni coltiva anche la passione dei cortometraggi comici a cartoni animati, un lavoro complesso e difficile al tempo stesso divertente e appassionante. 

Il suo sogno? Avere a Vasto un circolo degli artisti. Gli artisti ce ne sono molti e di talento, ma sarebbe bello unire le energie, creare condivisione e collaborazione, per donare a Vasto spettacoli di elevato livello. Se unissimo le forze, pittura, scultura, musica, teatro, ecc. magari in un luogo comune, potremmo fare cose veramente interessanti.

Foto di Lino Spadaccini

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