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Il 'rimpasto di Carnevale' e le risposte che attende Vasto

Riflessioni a margine del cambiamento in Giunta: la politica del giorno per giorno non può più bastare

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Il rimpasto di Carnevale. Mi perdoni il sindaco di Vasto, Francesco Menna, se uso questa espressione, ma l’accostamento temporale dell’operazione è troppo ghiotto.

L’aver azzerato gli incarichi in giunta di martedì grasso, coriandoli, stelle filanti e mascherine, presta il fianco a più di un sorriso: qualcuno avrà pensato un attimo alla burla. Tutto vero, però, niente scherzo, deleghe tornate momentaneamente in capo al primo cittadino e sostituzione del suo vice: pacca sulla spalla a Paola Cianci, all’ala sinistra della maggioranza, in giunta ma non più numero due e benvenuto in squadra a Peppino Forte. Che, adesso, dovrà misurarsi con una sfida nuova, finalmente libero dai lacci del protocollo e del cerimoniale. Se fino ad ora, da presidente del consiglio, l’opposizione l’ha ritenuto divisivo e, spesso, sopra le righe, nei freschi panni di assessore e vice sindaco Peppino potrà lasciare la sua impronta diretta sul lavoro della giunta. Con tanto di impegnativa firma sotto le delibere. Anche quelle più delicate.

Se il rimpasto, anzi, l’impasto, come la cicerchiata, sarà venuto bene, lo dirà soltanto il tempo. Che corre veloce, eccome se corre, verso il giro di boa della consigliatura. Vasto attende risposte da Menna e dai suoi: la politica del giorno per giorno non può più bastare. A meno che la maggioranza non voglia affrontare un lungo cammino nel deserto. Come la Quaresima dopo le Sacre Ceneri.

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