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Il caso degli ex lavoratori SVOA esposti all’amianto balza alla cronaca nazionale

Una battaglia che parte dal 2002. L’Inps toglie l’indennizzo e ne vuole la restituzione. Se ne parla a 'Dalla vostra parte' su Rete 4

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Il caso degli ex lavoratori SVOA esposti all’amianto balza alla cronaca nazionale. L’Inps toglie l’indennizzo e ne vuole la restituzione.

Dopo l’esito positivo delle due sentenze emesse dalla Cassazione, nonché in seguito all’accordo intercorso con l'ente previdenziale, ma che poi è saltato, Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha parlato di "Ferocia burocratica, bisogna intervenire".

Lunedì 2 ottobre alle ore 20.30, gli ex lavoratori SVOA, rappresentati da Ivo Menna, coordinatore regionale Osservatorio Nazionale Amianto, e da Franco Aldo Cucinieri, componente del Coordinamento esposti amianto, hanno raccontato la loro storia alla giornalista Arianna Giunti del programma di Rete 4Dalla Vostra Parte”, condotto da Maurizio Belpietro

Queste le parole di Ivo Menna, che abbiamo raccolto prima della registrazione: “Stiamo portando avanti questo caso clamoroso dal 2002 fino ad oggi per una serie di diritti che sono stati negati e questo lo diremo bene nel corso dell'intervista che andremo a fare e, soprattutto i lavoratori, parleranno delle ingiustizie che hanno subito dal punto di vista della salute, dato che sono stati tutti toccati dalla fibra di Amianto che è un minerale killer riconosciuto dal 1900. Il capitalismo, sia quello di Stato che privato, non ha fatto altro che ignorare questo minerale impiegandolo in tutti i processi industriali e anche in quelli civili perché attenzione, le fibre di amianto le troviamo anche nelle pavimentazioni Impastate con il cemento per renderle più durevoli​, per cui ne siamo tutti esposti.

I lavoratori hanno subito anche le distorsioni di alcune leggi, che naturalmente riconoscevano malattie come l’asbestosi e la mesotelioma, ma che nello stesso tempo venivano emanate da un ente di Stato che avrebbe dovuto garantire non solo le condizioni economiche ma anche di salute attraverso la sorveglianza sanitaria e una serie di procedure che la legge prescriveva per i lavoratori. Non solo, la legge italiana risale addirittura alla famosa 256 del 92 quindi un ente pubblico come l'INPS che in questi anni non ha fatto altro che avversare e contrastare tutti questi lavoratori che sono stati dichiarati ammalati di asbestosi e mesotelioma”.

Un caso che probabilmente farà storia che determinerà un precedente per altri casi.

Franco Aldo Cucinieri, componente del Coordinamento esposti amianto, ha anche aggiunto che “questa mobilitazione è stata voluta anche dall’Osservatorio Nazionale Amianto perché la situazione capitata a questi lavoratori è realmente tragica e assume dei risvolti che sembrano andare oltre quello che l'ente previdenziale dovrebbe fare nei confronti del lavoratore. L’Inps, cioè, dovrebbe prenderli per mano e accompagnarli in un percorso di considerazione rispetto alle necessità sociali, quindi legate sia la pensione ma eventualmente anche a questo famoso decreto che è stato emanato per l'amianto che riconosceva per una esposizione ultradecennale non un beneficio previdenziale ma un risarcimento previdenziale. È infatti riconosciuto a livello medico e bio-medico che l'esposizione all'amianto accorcia i tempi di vita e quindi per poter dare a queste persone la possibilità di andare in pensione prima come forma di risarcimento viene restituita in tempi di vita utile la possibilità di andare in pensione. Cosa che in questo caso non solo non è successa ma per questi lavoratori si è addirittura creata una situazione dai risvolti quasi oscuri dal punto di vista della gestione perché non ha dato voce né a quello che hanno deciso i giudici (che hanno deciso a favore) né ha dato voce a quelli che sono i riscontri clinici. Le persone sono tutte ammalate e non hanno dato riscontro a quelle che sono state le indagini preliminari che hanno accertato la morte di alcuni lavoratori. Noi siamo convinti anche che questa situazione non comprende tutti quanti quelli che sono stati realmente colpiti. Teniamo a dire che quello che chiediamo all’Inps è di assolvere al suo principale dovere e compito, cioè assistere alla sua funzione sociale”.

Foto di Massimo Molino

 

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