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Gesto folle che poteva costare caro, fondamentale la prontezza del "benzinaio-eroe"

Tonino Rotondo, con il suo intervento, ha scongiurato pericoli maggiori all'area di servizio Eni di corso Mazzini

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Il folle gesto di un uomo, forse, con problemi di salute.

Lo accerteranno le indagini dei Carabinieri diretti dal maggiore Amedeo Consales, ma il racket non dovrebbe c’entrare nel drammatico episodio del pomeriggio che, in corso Mazzini a Vasto, ha visto sfiorata la tragedia.

L’area di servizio Eni, una delle più frequentate della città, era stata rifornita proprio in mattinata e, nella cisterna, pare si trovassero non meno di settemila litri di carburante. Ecco perché, quando il piromane, già individuato, ha dato fuoco alla benzina, passanti e automobilisti in transito ma, soprattutto, barista e moglie del gestore, quest’ultima appena arrivata sul posto, hanno sudato freddo: la fiammata, altissima, ha raggiunto e danneggiato la pensilina dell’impianto, ma si è temuto il peggio.

C’è voluto tutto il sangue freddo di Tonino Rotondo, benzinaio di lungo corso della stazione di servizio, a scongiurare il dramma: “Quando ho visto il fuoco ho preso gli estintori, uno dietro l’altro, scaricandoli sulle fiamme, già altissime e solo dopo ho pensato al rischio corso. Sì, forse lassù, mia madre in cielo, mi pensa”.

I primi a congratularsi con lui sono stati i Vigili del Fuoco, che hanno messo in sicurezza tutta la zona. A pericolo scampato le pacche sulle spalle sono arrivate da Giusy, la barista e da Giuliana, la moglie del gestore, Leonardo Cannone. I danni ci sono, ma a quelli si pone rimedio. Tonino, invece, ha rischiato grosso. Col suo gesto ha scongiurato il peggio.

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