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Carenza di infermieri, difficoltà per l'Osservazione Breve Intensiva al 'San Pio'

L'indisponibilità del servizio è solo uno dei sintomi di malessere che fiaccano morale e aspettative di personale e utenti dell'ospedale vastese

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Inaugurata nei mesi scorsi, ma ancora chiusa perché mancano quattro infermieri. In gergo ospedaliero si chiama Obi e sta per osservazione breve intensiva: è lì che i medici del Pronto Soccorso, dopo aver preso in carico il paziente, decidono entro 24 ore se ricoverarlo o mandarlo a casa

Tutto nuovo, tutto pronto, ma, senza infermieri, non si può aprire.

La perdurante indisponibilità del servizio è solo uno dei sintomi di malessere che fiaccano morale e aspettative di personale e utenti del San Pio. L’Obi, dicono, è solo uno dei problemi.

Nei giorni scorsi, quando il caldo era soffocante, prima di fare un prelievo di sangue, in attesa nella stanzetta del laboratorio analisi, è stato come stare in un girone dantesco: pazienti in fila, persino lungo le scale, stremati dal caldo a sudare in attesa del proprio turno.

La radiologia del Pronto Soccorso, con il non facile reperimento di tre operatori sanitari, è stata riattivata, ma chi deve fare l’esame aspetta in una saletta di fianco alla cappella del San Pio che, secondo un’ipotesi, potrebbe essere spostata altrove, per trovare nuovi locali.

Al San Pio, intanto, è partita, ma a fatica, la dialisi per i villeggianti: la possono fare dalle 18 alle 24, come accade da anni, ma per far decollare il servizio sono stati cooptati gli infermieri del reparto: si sono già rivolti ai sindacati per questi turni aggiuntivi, che si fanno sì, ma solo su base volontaria.

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