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Rimpasto di Giunta dopo le dimissioni: Artese o Tiberio al posto di Del Casale

Due i papabili per la sostituzione del giovane ex assessore nella 'squadra' del sindaco Francesco Menna

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Si è dimesso Antonio Del Casale. Il giovane assessore, 26 anni, il più votato alle elezioni comunali di giugno con 688 preferenze, ha rimesso nelle mani del sindaco Francesco Menna le deleghe che gli erano state assegnate nel momento in cui era entrato a far parte della giunta. Cioè Lavori Pubblici, Servizi Cimiteriali, Politiche Energetiche, Polizia Municipale, Trasporti, Attuazione del programma amministrativo. Impegni difficile da portare avanti quando si lavora a 600 chilometri di distanza dalla propria città.

E’ stata una scelta difficile e complessa che sicuramente verrà compresa dalla mia generazione, la stessa che mi accompagna da sempre nelle varie tornate elettorali”, dice Del Casale, “lascio l’incarico da assessore, do le mie dimissioni dalla giunta comunale ma non dalla politica, perché dalla politica non ci si dimette e continuerò ad impegnarmi in altri modi. Mi sono fatto l’idea che chi si occupa di politica debba avere oggi anche un mestiere. Resto con la passione e l’impegno di sempre, quello che mi ha permesso di entrare nel cuore dei vastesi che mi hanno sempre accordato la propria fiducia, la stessa che in queste settimane ho sentito nel dispiacere di sapermi lontano, ma negli apprezzamenti per una scelta coerente con i principi che mi hanno contraddistinto”. 

La decisione era nell’aria da mesi, cioè da quando l’ex segretario cittadino del Pd ha lasciato Vasto per andare a lavorare al nord. Una distanza che rende inconciliabile l’attività lavorativa con gli impegni che le deleghe assessorili comportano. Con le dimissioni di Del Casale si apre la corsa per la sua sostituzione in giunta. Due i papabiliNicola Tiberio, già assessore con l’ex sindaco Luciano Lapenna e Marino Artese. Entrambi sono consiglieri comunali del Pd.

Nel frattempo infuria la polemica sulle tessere dopo l’annuncio da parte di Angelo Bucciarelli (membro della segreteria del Pd prima del commissariamento), di voler presentare ricorso ai Garanti per la violazione del regolamento. Tessere che hanno raggiunto quota 400 dopo il conteggio delle iscrizioni on line, di cui 150 rinnovi e 250 nuove adesioni.

Quando Bucciarelli agita lo spauracchio del ricorso, ventilando chissà quali irregolarità, non tiene conto dell’evoluzione che il Partito Democratico ha avuto in questi mesi”, afferma Angelo Pollutri, uno dei commissari che si sono occupati del tesseramento, “il Pd è un partito in forte evoluzione che è riuscito ad arruolare molti giovani, che hanno voglia di dibattere di lavoro, turismo, ambiente e non solo di radiologia. L’operazione elettorale di Francesco Menna è stata un momento di grande opportunità e di apertura. Le nuove iscrizioni, ben 250, sono il frutto della politica portata avanti in questi mesi”.

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