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Stop alle mammografie al 'San Pio' di Vasto, interviene l'on. Maria Amato

L'assessore Paolucci annuncia provvedimenti contro i medici, la parlamentare: "Personale sotto organico, meriterebbe un encomio per il lavoro svolto"

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Dopo lo stop ad alcune prestazioni (mammografie, limitate per ora alle sole pazienti oncologiche) presso il reparto di Radiologia dell'ospedale 'San Pio', l'assessore regionale Silvio Paolucci ha annunciato provvedimenti della direzione sanitaria per comprendere come mai i medici radiologi che arrivano a Vasto scappino via.

Una risposta prova a darla l'on. Maria Amato, primario in aspettativa del reparto, che ci ha spiegato alcune dinamiche della Radiologia, di come un organico ridotto all'osso, sottoposto a turni massacranti, riesca a compiere prestazioni sanitarie i cui numeri, nonostante la riduzione dei medici in organico, sono stati mantenuti negli ultimi due anni.

"L'assessore Paolucci - afferma l'on. Amato - si chieda come fanno i radiologi di Vasto a fare in 4 le reperibilità notturne e festive che dovrebbero fare in 9 e che altrove si fanno in 15? Come reggono e come fanno con la stanchezza di notti accumulate ad affrontare le mammografie e il lavoro gravoso di una sala Tac in cui si prenotano 13-15 esami con mezzo di contrasto e si fanno altrettanti esami urgenti? Eccoli i motivi per cui se si può scegliere di andare via, i medici se ne vanno: si lavora sotto pressione e si lavora tanto".

Di seguito l'intervista realizzata, durante la quale l'on. Amato ha parlato anche del Partito Democratico, della mancanza di sedi di dialogo e di una visione politica, come nel caso della sanità, che non sempre è univoca. "Una visione che per taluni si basa sui numeri, per altri sulle persone", ha tra l'altro affermato.

Intervista di Antonia Schiavarelli

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