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Il PIL in Abruzzo: passato e prospettive

Il Sabato Economico

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In questo articolo andiamo ad analizzare sinteticamente cosa è successo in questi anni al PIL della nostra regione e quali sono le previsioni per il 2017.

Il PIL (Prodotto Interno Lordo) misura la ricchezza generata da una nazione, un po’ come misurare lo stipendio  di un individuo. IL PIL viene calcolato sommando il valore dei beni e dei servizi generati all’interno del paese. E’ detto lordo in quanto include anche il valore degli ammortamenti  dello stock fisico di capitale. L’ammortamento va inteso come il costo periodico da sostenere per fare in modo che i beni produttivi che generano reddito possano essere mantenuti in buone condizioni (diciamo un costo di manutenzione). Un po’ come se un contadino comprasse un trattore e dal ricavato del  racconto dovesse dedurre annualmente il fatto che il suo trattore ha subito l’usura di un anno e quindi richiede manutenzione e allo stesso tempo diminuiscono gli anni futuri in cui potrà essere utilizzato.

Nel periodo 2010-2015 la crescita del PIL abruzzese è stata negativa con una media di circa –0,3%. Dopo il forte calo del 2009 (-5%) il PIL è cresciuto negli anni 2010 e 2011 ma ha ripreso a scendere a partire dal 2012 in larga parte a causa del calo della spesa delle famiglie. Alla piccola ripresa del 2015, con una crescita dello 0,2%, hanno contribuito un modesto aumento della spesa delle famiglie e del saldo commerciale mentre la spesa pubblica è scesa a conferma dei forti vincoli imposti sulle amministrazioni locali dal processo di risanamento dei conti pubblici. In tema di investimenti fissi, che contribuiscono a circa il 25% del PIL regionale, non ci sono state variazioni di rilievo tra il 2015 e il 2014. A livello settoriale permane la sofferenza del settore delle costruzioni (-1,6% rispetto al 2014) mentre agricoltura e manifatturiero (quest’ultimo negativo nel triennio precedente) sono in fase di recupero. Positivo l’andamento delle esportazioni nel 2015 con un incremento del 7,3% nel settore manifatturiero, il doppio della media nazionale (3,7%), con una forte polarizzazione verso alcuni settori tra cui spicca quello dei mezzi di trasporto con una quota totale di quasi il 45%.

Da un confronto su scala nazionale emerge che nel 2015 le regioni del Nord sono cresciute di circa 1% quelle del Centro di circa lo 0,8%, mentre quelle del Sud di circa lo 0,4%.

Le stime per il 2016-2017 prevedono una crescita del PIL abruzzese inferiore allo 0,4% annuo, in linea con le previsioni di crescita delle regioni meridionali, mentre le regioni del Centro Nord dovrebbero crescere intorno all’1,2%.

 

Alberto Marracino

Consulente  finanziario

Cell.: 338 7195083

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