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Il saluto a Jessica: 'E' vissuta per portare un raggio di sole in voi'

Don Domenico Spagnoli ai funerali della ragazza di Vasto vittima al Rigopiano. Il messaggio rivolto ai giovani

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Si è rivolto in particolare ai giovani don Domenico Spagnoli, parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore, dove sono state celebrate questa mattina a Vasto le esequie funebri di Jessica Tinari, una delle 29 vittime dell'Hotel Rigopiano.

"Qui siete tanti, con la nostalgia nel cuore. Non mi chiedete perché è morta Jessica. Io non lo so. Ma chiedetemi perché è vissuta e io vi risponderò. E' vissuta per lasciare un raggio di sole in voi. E' vissuta per lasciarvi un esempio bello, quel sorriso che vi ha sempre conquistato. E attraverso lei e il suo ricordo abbiamo il dovere di puntare sull'Italia migliore, quell'Italia che avete conosciuto in questi giorni, fatta di uomini e donne. Ma dobbiamo decidere se vogliamo essere un'Italia migliore, o peggiore. E per rispetto a Jessica dobbiamo dire vogliamo essere migliori".

Oggi Vasto è in composto silenzio nel giorno di lutto cittadino. La bara bianca di Jessica era arrivata in città attorno alle 11 "accompagnata" dal suo fidanzato Marco Tanda, con la prima sosta in piazzale Histonium, dinanzi al Comune con l'abbraccio dei familiari e degli amici e poi il trasferimento alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Qui, prima dell'inizio dei funerali della giovane estetista vastese, il vescovo della diocesi di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, ha pronunciato parole di conforto per il dolore di quanti colpiti dalla tragedia di due giovani prematuramente spezzate. "Il seme caduto nella neve che dà frutto nei cuore", ha detto tra l'altro riferendosi ai due ragazzi. E ancora: 'Perché Jessica e Marco non hanno potuto realizzare il loro sogno? Non sappiamo rispondere. Però sappiamo che Tu li accogli in cielo. Dona a tutti noi la forza di sperare. Jessica e Marco vi portiamo nel cuore. Siate vicini ai vostri cari". Poi la benedizione delle due bare con quella di Marco ha lasciato Vasto per fare ritorno nelle Marche, a Castelraimondo (Macerata), paese d'origine del 25enne pilota d'aerei.

La cerimonia religiosa per il commiato terreno di Jessica è stata celebrata nella chiesa dove Jessica è stata battezzata 24 anni fa e dove ha ricevuto la prima comunione. A presiedere il parroco don Spagnoli che ha parlato anche a nome di tutti i sacerdoti della città "ora in comunione con noi per un silenzio che si fa preghiera a nome di una comunità che prega anche per chi ha perso tutte le forze e che custodisce un ricordo bello di Jessica, una giovane educata, impegnata, appassionata della vita e della bellezza e della politica che ha lasciato un ricordo positivo nel cuore di tanti".

Un'omelia che ha cercato di consolare i fedeli presenti, molti dei quali giovani per testimoniare una vicinanza sentita alla famiglia Tinari "perché continuate ad amare Jessica e non potrebbe essere diversamente e voi che amate Jessica siete un segno di Dio che è eterno, memoria, con il quale vogliamo continuare a credere spezzando le catene della morte".

Don Spagnoli ha affermato che sotto quelle neve e quelle macerie Dio non ha abbandonato Jessica "perché Dio ha un debole per i deboli, e Jessica era debole, Dio si è schierato dalla sua parte".

Il sindaco Francesco Menna ha rivolto ai genitori Mario e Gina il cordoglio di una città che ha sperato e pregato in quei momenti dolori della ricerca. "Ho conosciuto personalmente Jessica, mi è stata vicina, e posso dire che è stata una ragazza che ha vissuto la sua vita intensamente, portatrice di valori che coltivava la passione anche a quel sentimento nobile che la legherà per sempre a Marco".

Tra i presenti il sottosegretario abruzzese alla Giustizia Federica Chiavaroli, che non ha rilasciato dichiarazioni, l'on. Maria Amato e i consiglieri regionali Mario Olivieri e Pietro Smargiassi. Tra le corone quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In chiesa gli amici hanno apposto uno striscione con foto dei due fidanzati e la frase che recita: “Jessica e Marco, il vostro grande amore eterno sarà ricordato per sempre nei nostri cuori". E poi all'uscita della bara dal sacro tempio un applauso con il lancio di palloncini bianchi.

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