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L'affidamento condiviso nei casi di separazione e divorzio

La legge che istituisce l'affidamento condiviso é riuscita ad assolvere la sua finalità?

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Nella separazione dei genitori, l’affido condiviso oggi risulta essere una regola dalle rare accezioni. Ma cosa quale è il vero significato di questo termine?

La legge prevede che i figli nati sia fuori che dentro il matrimonio hanno il diritto di essere mantenuti, educati, istruiti da entrambi i genitori, nel rispetto delle loro capacità,inclinazioni naturali e aspirazioni; dunque su entrambe i genitori grava un vero e proprio dovere giuridico.

Tale dovere non cambia neanche nel caso di separazione e divorzio tra i coniugi, in quanto va comunque garantito il diritto alla bigenitorialità, ossia il diritto dei figli di mantenere rapporti equilibrati e continuativi sia con la madre,con il padre e con tutti i parenti.

In concreto i genitori dovranno predisporre e attuare un programma condiviso per l’educazione, formazione,cura e gestione dei figli nel rispetto delle loro esigenze e delle loro richieste.

Se uno dei genitori non si attiene a quanto deciso insieme all’altro ex coniuge in sede legale,il giudice può disporre la modifica dell’affidamento. In caso di contrasto, il giudice potrebbe attribuire il potere di decidere ad un solo genitore: quello che gli sembra maggiormente in grado di curare gli interessi del figlio. Le disposizioni in tema di affidamento non sono applicabili ai figli maggiorenni. Ma l’istituzione della legge 54 sull’affidamento condiviso è riuscita davvero ad adempiere alla sua finalità? Secondo le ultime rilevazioni Istat (anno 2010) in Italia le separazioni sono state 88.191 e i divorzi 54.160. Il fenomeno è in crescita costante: se nel 1995 c’erano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1000 matrimoni, ora si registrano 307 separazioni e 182 divorzi. Quasi il 70% delle separazioni e quasi il 60% dei divorzi coinvolge coppie con figli.

E qui arriviamo all’applicazione, quasi a tappeto, dell’affidamento condiviso: è stato previsto nell’89,8% delle separazioni e nel 73,8% dei divorzi.I figli coinvolti nel fenomeno non sono pochi: si tratta complessivamente di 153.331 tra bambini, adolescenti e maggiorenni. Di questi, 88.972 sono minorenni e sono dunque stati affidati secondo il regime della legge 54 o, per casi ormai residuali, in affidamento esclusivo.Fino al 2005, l’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre è stata la situazione ampiamente prevalente. Una delle maggiori critiche alla legge riguarda la sostanziale “fatica” del sistema, della magistratura in particolare, ad abbracciare pienamente l’innovazione e a evitare di ripetere i vecchi schemi, come l’indicazione della madre “collocataria principale”. Per molti versi, la legge è rimasta solo sulla carta e non ha raggiunto la sua finalità di essere considerata come una grande opportunità per i genitori ,di dimostare ai figli l’amore che li tiene legati. Ci sono padri che sanno assolvere il proprio ruolo meravigliosamente.

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