Ancora casi di pesca abusiva fuori dai limiti e nuovi sequestri da parte del personale dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna di Vasto.

Alle prime luci dell'alba di ieri, controlli e verifiche sono stati eseguiti nel tratto costiero vastese, con unità in azione sia in mare che a terra.

Ritrovate reti da posta di tipo tremagli, per una lunghezza di circa mille metri (oltre a 6 ancorotti in ferro e altrettanti segnali galleggianti), che erano stati posizionate, in spregio alla normativa vigente, al di là della distanza minima dei 300 metri dalla linea di costa, attrezzi peraltro non riportanti alcuna matricola di tipo identificativo.

Una stessa operazione del genere era stata messa a segno, sempre dal Circomare di Vasto, appena qualche giorno fa.

E di un'attività abusiva evidentemente piuttosto 'intensa', spesso pure finita al centro delle denunce in particolare degli operatori locali della piccola pesca, parla il comandante dell'Autorità Marittima di Vasto, il tenente di vascello Cosimo Rotolo. Episodi di questo tipo, a giudizio dell'ufficiale, oltre “ad aumentare lo sforzo di pesca andando ad inficiare l'area marittima sotto costa destinata al ripopolamento della specie, continuano a rappresentare anche una forma di concorrenza sleale agli operatori che rispettano le regole, dal momento che il prodotto pescato viene immesso illecitamente nella filiera commerciale”.

Rotolo, in vista dell'estate, annuncia un'intensificazione della presenza e dei pattugliamenti della Guardia Costiera di Vasto nel territorio di competenza ricordando anche che con l'avvio della stagione balneare il limite per la sistemazione delle reti salirà dagli attuali 300 ai 500 metri dalla costa.