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Vasto senza 'vetrina' all'Expo: persa una grande opportunità

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Cercavo il "brodetto". Mi sono accontentato del "risotto".

All'ingresso del padiglione coreano c'era una parete dove chiunque, passando, poteva scrivere un piatto di sua conoscenza. Io ho cercato di scorgere, tra le tante pietanze, il "brodetto alla vastese", ma sono rimasto deluso. Qualcuno dirà: "Perché non l'hai scritto tu?" Semplice la risposta: "Non avevo il pennarello".

La metafora è chiara. Come ha partecipato Vasto all'Expo? ... non aveva i "mezzi".

Cazzonetti rifatti che non siete altro! Se è vero che Vasto ha immense potenzialità, vi rendete conto a quale vetrina abbiamo rinunciato? Almeno un giorno una minuscola "dimostrazione". Almeno una "passeggiata" sul decumano con i costumi della "rievocazione storica". Almeno una piccola immagine posta in un "angoletto". Almeno...

Come! A sentir parlare di Vasto (da Casalbordino a San Salvo) pare che siamo una delle Città più strabilianti del mondo. Punta d'Erce la terza spiaggia più bella d'Italia. Luoghi monumentali imponenti, tali da evocare alti momenti storici come la "Foto di Vasto". Spiagge con riconoscimenti quantomeno nazionali (vedi quello dei "pediatri"). Un porto commerciale importante. Due stazioni ferroviarie. Due caselli autostradali. Festival internazionali. Pietanze uniche alle quali dedichiamo "settimane". Storia, cultura, tradizioni, ambiente... eppure all'Expo, nulla di nulla.

Anche il trabocco posto sulla passeggiata, mi è stato segnalato che ricordava Termoli.

Quello che penso dell'Expo lo dirò un'altra volta. Ora mi limito a dire che cercavo il "brodetto" ... mi sono accontentato del "risotto".

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