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Incendi a Punta Aderci e lo 'sfregio' in uno dei posti più belli del territorio

Due roghi in poche ore nell'area protetta. Nell'estate 2012 i primi 'attacchi'

redazione
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Due incendi a poche ore di distanza l'uno dall'altro e lo 'sfregio' dell'uomo che contamina la bellezza e la magia di un posto realmente da copertina ed il più possibile da difendere e valorizzare.

Sembrano esserci pochi dubbi sulla natura dolosa dei roghi che hanno interessato, nelle ultime ore, la riserva naturale di Punta Aderci di Vasto.

Il primo maggiormente problematico, all’alba di giovedì, per il quale ci sono volute ore di intervento da parte dei Vigili del Fuoco per averne ragione. Il secondo meno impattante, ma non per questo da sottovalutare, domato dagli stessi uomini del Distaccamento di via Madonna dell'Asilo e da personale e mezzi antincendio del Gruppo comunale di Protezione Civile (in questo caso nella zona a sud dell'area protetta, prossima al fiume Sinello).

Parlano di prima “battaglia estiva” gli operatori della riserva relativamente al fuoco che ha aggredito una delle zone 'simbolo' di Punta Aderci, in direzione della caratteristica falesia del posto e della spiaggia di Punta Penna: “Le fiamme hanno distrutto parte della vegetazione e della staccionata sul promontorio – dicono -. Chiediamo a tutti la massima attenzione e collaborazione: il numero da chiamare per i Vigili del Fuoco di Vasto è questo, 0873-367222”.

Non è la prima volta che Punta Aderci finisce nel 'mirino'. Focolai periodici a parte, un episodio preoccupante ci fu nel mese di luglio del 2012: in quella circostanza qualcuno diede alle fiamme i resti di coltivazioni a grano del promontorio, sul versante a nord, quello che più di tutti finisce al centro degli scatti di amanti della natura e fotoamatori che arrivano in zona da più parti d'Italia e non solo. Parla infine di “danno enorme”, relativamente all'incendio di giovedì all'alba, Alessia Felizzi, referente della cooperativa 'Cogecstre' di Penne che si occupa della gestione della riserva naturale marina. “Uno scenario che fa male, oltretutto in piena stagione estiva”.

L'indignazione e la preoccupazione non mancano e si fa breccia pure un sospetto: “Chi ci assicura – conclude Felizzi – che non sia un segnale contro il nascente Parco nazionale della Costa Teatina?”

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