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Masciulli: 'Le mie dimissioni da assessore consegnate al sindaco Lapenna'

La replica dell'esponente del Psi alla nota di Vasto2016

redazione
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Riceviamo e pubblichiamo da Luigi Masciulli (Psi)

Vista l’insistenza dei Consiglieri Comunali di Vasto 2016, mi corre l’obbligo di replicare.

Le mie dimissioni sono state consegnate nelle mani del Sindaco Luciano Lapenna la mattina del 27 aprile scorso, da parte di Luigi Rampa, segretario cittadino del Psi.
Relativamente alle modalità, mi sono semplicemente attenuto, in assenza di una regolamentazione specifica, a quanto previsto dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Vasto in merito alle dimissioni dei Consiglieri.

Si legge all’art. 38: “Le dimissioni dei Consiglieri dalla carica sono presentate per iscritto al Presidente del Consiglio e devono essere assunte immediatamente al protocollo dell’ente nell’ordine di presentazione”.

Dunque, nel caso dei Consiglieri, è il Presidente che provvede alla trasmissione al protocollo”.

Ragionando per analogia, ho ritenuto opportuno consegnare le mie dimissioni nella mani del Sindaco, trovando conforto negli statuti di tanti Comuni: uno fra tanti, quello di Cremona che, all’art. 17 recita: “Le dimissioni dalla carica di assessore vanno presentate, in forma scritta, al sindaco, che ne cura l’immediata assunzione al protocollo generale”.

Una volta ricevuta la mia lettera, il Sindaco, da subito, mi ha invitato (e mi sta invitando tuttora) a soprassedere: sicuramente per tale ragione, non ha ancora curato la trasmissione al protocollo.

Sta di fatto che: - il giorno successivo ho provveduto alla riconsegna del telefono cellulare (circostanza agevolmente riscontrabile); - non ho più partecipato alle riunioni di Giunta; - non mi sono più recato presso gli uffici del Settore Urbanistica (circostanze, anche queste, facilmente accertabili); - non sono stato più parte delle rappresentanze istituzionali del Comune di Vasto nelle varie manifestazioni.

Per di più, ho appena provveduto a restituire lo stipendio oggi stesso accreditatomi (come da missiva a mia firma ed allegato assegno postale, inviato a mezzo racc. a.r. al Comune di Vasto).

Io lo stipendio l’ho restituito; non mi risulta che qualcun altro, pochi anni addietro, abbia fatto lo stesso (sarà mia premura verificare).
Quanto a moralità, onestà e trasparenza, credo, modestamente, di non dover ricevere lezioni da chicchessia.

Per concludere, avrei solo voluto replicare con tempestività alla polemica da quattro soldi di Vasto 2016 (il primo “attacco” è di sabato scorso); purtroppo, però, essendo un libero professionista ed avendo uno studio legale da mandare avanti, non ne ho avuto il tempo. Forse ne avrò quando qualche Consigliere di Vasto 2016 vorrà compiacersi di svelarmi il segreto su come si possa condurre una vita agiata senza lavorare o con redditi prossimi allo zero.
                                                                                       

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